Ancora un attacco al parco agricolo del Garda Trentino

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Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
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I sindaci della Comunità dell’Alto Garda e Ledro puntano ad affossare il Parco Agricolo del Garda Trentino continuando a gestire le cose come sempre hanno fatto, indisturbati.
Non c’è un altro modo di dirlo e non è un’esagerazione, si tratta semplicemente di quanto messo nero su bianco lo scorso 7 marzo dalla Conferenza dei Sindaci della Comunità di Valle gardesana in una «nota alla Provincia Autonoma di Trento in merito all’istituzione del distretto agricolo del Garda Trentino». Nel documento, di cui si è scoperta l’esistenza grazie ad un’interpellanza del M5S di Arco, i sindaci chiedono di sovvertire la Legge Provinciale 15/2008 con la quale si istituiva il Parco Agricolo del Garda Trentino. L’ultima trovata per mantenere il controllo ferreo del territorio è la seguente: sostenere che l’Agenzia per la gestione del distretto, resa obbligatoria dalla Legge, sia oltremodo costosa e chiederne quindi l’abolizione preventiva avocando le sue funzioni alla Comunità di Valle… cioè a loro stessi!
Nei fatti si vede bene come si tratti dell’ennesimo, sconcertante tentativo di impedire con ogni mezzo la nascita di un’entità autonoma voluta chiesta ed ottenuta dai cittadini con una legge di iniziativa popolare sostenuta da decine di migliaia di firme ed approvata dal Consiglio Provinciale nell’imminenza delle elezioni dell’epoca. Una Legge sempre osteggiata da quegli stessi politici locali che l’avevano subita, pur mancando loro il coraggio di opporsi apertamente alla volontà dei cittadini. Così per ben 8 anni a legge approvata chi di dovere ha misteriosamente fatto mancare i decreti attuativi che ne avrebbero permesso l’effettiva entrata in vigore. La partita in gioco è evidente: mantenere il totale controllo sui Prg.
Dopo 8 lunghi e scandalosi anni nei quali si è attivamente negato adempimento alla volontà dei cittadini ora si cerca di svuotare la legge di contenuti. Come già per lo svuotamento del referendum sull’acqua pubblica portato avanti in questi giorni a Roma anche qui si conferma lo schema di una «classe dirigente» che non rispetta il volere della cittadinanza.
Il M5S crede che proprio nell’adeguarsi al volere dei cittadini stia l’essenza della democrazia. Per questo combattiamo e combatteremo in tutte le sedi legittime la sovversione della L.P. 15/2008 e chiediamo a tutti coloro che vogliano tutelare il proprio diritto alla libertà e alla democrazia di far sentire forte la propria voce contro questo ennesimo scempio.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle