Dopo la conferenza stampa con Giovanni Rullo, candidato sindaco/portavoce M5S alle Comunali di Arco del 9 marzo, M5S Trentino ha presentato un’interrogazione sulla variante 14 al Prg di Arco.
Un problema, quello delle varianti urbanistiche, che ha riguardato, riguarda e riguarderà molto da vicino tante amministrazioni comunali di qui fino a maggio 2015, quando si tornerà alle urne nella maggior parte dei Comuni trentini. Le varianti o le revisioni dei Prg vengono quasi sempre utilizzate per condizionare l’esito del voto. Senza tenere conto delle esigenze concrete dell’ambiente, del turismo, dell’economia locale.
Il testo dell’interrogazione
Visto che la variante 14 al PRG di Arco, approvata in prima adozione dal Consiglio comunale, è stata sottoposta alla valutazione di merito dei competenti uffici della Provincia
Visto che a giudizio di molti la adozione della variante presenta condizioni di illegittimità a causa di errori e distorta rappresentazione di dati contenuti nella relazione accompagnatoria nonché per la assenza di una importante cartografia allegata, per la quale si configura la violazione dell’ art. 29 comma 5 L.P. 1/2008
Vista l’estensione e la profondità degli interventi urbanistici previsti dalla variante si palesa un uso improprio di questo strumento, che per sua natura e per norma dovrebbe invece riguardare circoscritti ed urgenti temi con caratteri di pubblica utilità
Visto che l’amministrazione di Arco per attuare il rilevante ripensamento urbanistico introdotto dalla variante non ha inteso attendere le risultanze del piano territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro , in corso di elaborazione ,come invece prescrivono gli art. 21 e seguenti della L.P. 1/2008
Visto che la variante 14 prevede significative nuove volumetrie residenziali, almeno pari a mc. 27.000, e commerciali, pari a mc. 14.600, in assenza di preventiva valutazione del patrimonio edilizio sia pubblico che privato ora inutilizzato nonché delle assai rilevanti potenzialità edificatorie inattuate previste dal vigente PRG
Visto l’uso troppo esteso e discrezionale dello strumento della compensazione urbanistica introdotto dalla variante attraverso il ricorso alla procedura semplificata prevista dall’art. 53 comma 8 della L.P. 1/2008 in assenza di variante generale al PRG che ne delimiti ambiti e criteri di applicazione, di fatto disattende le prescrizioni degli art. 53 e 55 della medesima legge provinciale
Vista la mancata valutazione degli impatti paesaggistici prodotti da alcuni degli interventi edificatori della variante che vanno ad intaccare aree di protezione degli centri storici, alterando in modo irreversibile la percezione visiva dei borghi antichi e a precludere importanti coni di visuale rimasti verdi lungo l’ asse Arco-Riva
Tutto ciò premesso e considerato si interroga l’assessore all’urbanistica per conoscere:
- la valutazione di legittimità e di merito formulata dai competenti uffici, in particolare da Servizio Urbanistica, in ordine alla variante sottoposta al loro giudizio;
- se ritiene l’ assessore di condividere il giudizio negativo, per le motivazioni sopra citate, espresso dal coordinamento delle associazioni ambientaliste dell’ Alto Garda e Ledro in ordine alla variante ed inviato per conoscenza al Servizio Urbanistica e che in copia alleghiamo all’interrogazione.