Manuela Bottamedi in Consiglio parla di istruzione, welfare, salute, ambiente, trasporti

La capogruppo provinciale del Movimento 5 Stelle Manuela Bottamedi è intervenuta in Consiglio, criticando il programma del presidente Ugo Rossi, «privo di ambizioni, ci aspettavamo volasse più alto».

La capogruppo Bottamedi si è occupata della seconda parte della relazione, concentrandosi su istruzione, sanità e welfare. Mentre martedì in consiglio Filippo Degasperi aveva espresso la posizione del Movimento sulle altre materie trattate nelle commissioni consiliari.

L’intervento della consigliera di Lasino è cominciato parlando dei giovani: «nella relazione non c’è una riga sullo sport, né sui giovani visti nel presente». Sulla cultura Bottamedi ha richiesto più attenzione ad un «vero pluralismo dell’offerta, mentre il regolamento approvato in luglio dalla Giunta Pacher dà tutta l’offerta in mano a poche associazioni».

Sulla sanità Manuela Bottamedi ha sottolineato due criticità: la mobilità passiva (i trentini che vanno a farsi curare fuori provincia) che costa 14 milioni di euro alle casse provinciali e il fatto che «un nuovo ospedale non lo abbia mai chiesto nessuno, né chi ci lavora né i pazienti». Il MoVimento 5 Stelle Trentino è contrario all’istituzione di un Fondo sanitario integrativo: «non è possibile – afferma Bottamedi – che i trentini debbano finanziare le proprie cure con fondi privati, quando un terzo del bilancio provinciale è destinato alla salute».

Un accenno anche ai rapporti istituzionali ed alla legge elettorale. «Il ricorso alla Corte Costituzionale da parte della Provincia – spiega – non può diventare la prassi, devono essere anche i nostri parlamentari a Roma a garantire la difesa dell’autonomia anche in maniera concreta, ad esempio nel mantenimento e la riqualificazione degli ospedali di valle». Bottamedi è d’accordo con la modifica della legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere: «le quote rosa sono un qualcosa di “artificiale”, ma servono per arrivare alla parità, così come avviene nel Nordeuropa».

Nel capitolo dedicato ai trasporti «manca un accenno a come la Provincia si rapporterà con la Tav del Brennero. Noi siamo contrari, sia per l’insostenibilità economica dell’opera, che per il gravissimo danno ambientale della stessa».

Molto povere anche le 3 righe che Rossi dedica all’ambiente. «Non si accenna al tema dello smaltimento dei rifiuti, quando a gennaio dovrebbe arrivare il quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti». Perplessità sull’utilizzo dei cementifici per lo smaltimento del residuo, così come la costruzione di un impianto di trasformazione a Ischia Podetti. «Non ci sono parole chiare nemmeno sullo stop al consumo di territorio».

Sulla scuola secondo Manuela Bottamedi non ci si dovrebbe concentrare soltanto su un “piano Marshall per il trilinguismo”, ma vedere anche la scuola nei suoi aspetti legati a educazione, pedagogia, qualità didattica.

«La Provincia – conclude – non deve essere più imprenditore ed occuparsi direttamente di economia, ma promuovere progetti legati al welfare, all’educazione, al diritto alla salute».

La capogruppo 5stelle ha ringraziato infine 14mila trentini che hanno dato fiducia al Movimento. «Non abbiamo promesso nulla a nessuno, i nostri sono voti liberi».