Degasperi: «Vederci chiaro sulla selezione e assunzione del personale della F.E.M.»

“È tempo di vederci chiaro sul sistema di selezione e assunzione del personale applicato presso la Fondazione E. Mach, perché le segnalazioni di situazioni opache o dubbie stanno diventando troppe perché le si possa ignorare”. Filippo Degasperi, consigliere provinciale del M5S è deciso a far luce sulla gestione del personale all’interno della FEM e per questo oggi ha presentato una dettagliata interrogazione al Consiglio Provinciale.
“Come dicevamo, la casistica ormai è importante. Ci risulta che dal 2008 al 2014 la FEM abbia stabilizzato il personale senza ricorrere a selezioni pubbliche, e in più casi ciò ha riguardato dipendenti il cui contratto non risultava in scadenza mentre ad altri il cui contratto risultava in scadenza non è stato invece offerto alcun rinnovo o stabilizzazione. Allo stesso tempo ci è stato segnalato come a personale in possesso di dottorato di ricerca ed assunto come co.co.pro il contratto non sia stato rinnovato senza fornire alcuna motivazione a spiegazione della decisione. Risulta anche che i colloqui di selezione siano effettuati rigorosamente a porte chiuse, impedendo in tal modo la verifica dei criteri di selezione e il confronto dei requisiti fra i vari candidati. Ancora, il codice etico cui la FEM teoricamente aderisce nega i conflitti di interesse ma a quanto segnalato parte del personale assunto tramite contratto part-time risulterebbe occupato anche presso la propria azienda agricola e sempre riguardo ai part-time risultano differenze in merito alle assegnazioni degli stessi, con donne con figli piccoli cui sarebbe stato negato il passaggio a questa tipologia contrattuale mentre sarebbe essa stata concessa a uomini in possesso di propria azienda agricola per facilitarli nello svolgimento dell’attività privata”.
Segnalazioni circostanziate, dunque, che hanno indotto Degasperi ad intervenire: “Nel panorama delle controllate provinciali la Fondazione Edmund Mach è senza ombra di dubbio un esempio luminoso che fino ad oggi ha permesso al Trentino di vantare un’eccellenza internazionale in campo agricolo e ambientale. Tuttavia le troppe segnalazioni da parte dei lavoratori, sia precari che esperti, riguardo alla metodologia di selezione e di gestione del personale e alle condizioni lavorative cui sarebbero sottoposti gettano ombre inquietanti sulla conduzione della Fondazione, anche in considerazione del valore strategico che assume la valorizzazione del personale all’interno di qualsiasi impresa e in special modo di quelle più complesse e ad alto tasso di professionalità e specializzazione, come lo è la Fondazione stessa. Pertanto è ferma intenzione mia e del M5S verificare la situazione, con la garanzia che interverremo secondo tutte le possibilità in nostro possesso per far luce sulla questione e riparare ad eventuali errori o gestioni improprie delle quali dovessimo trovare prova”.

Ufficio stampa M5S trentino

interrogazione FEM_criteri selezione e stabilizzazione del personale_10.06.2015