Demattè, Maschio, Negroni: no al cumulo delle nomine, si a trasparenza e merito

Continua la battaglia del M5S contro i privilegi e l’accumulo delle cariche all’interno del sistema politico/amministrativo, nella convinzione che liberare le istituzioni dall’invadenza della politica e dai suoi nominati sia il modo migliore per promuovere il merito e superare la mala gestione della pubblica amministrazione.
Proprio con questo obiettivo, i consiglieri comunali di Trento Andrea Maschio, Marianna Demattè e Paolo Negroni hanno presentato una serie di emendamenti all’ordinamento dei Comuni trentini: “I nostri sono emendamenti semplici ma che se approvati permetteranno di avere maggiore trasparenza nella gestione degli enti, delle imprese e delle istituzioni locali, impedendo che siano sempre i soliti nominati dalla politica a ricoprire sempre le solite cariche – spiegano i tre consiglieri pentastellati – l’efficienza si crea chiamando persone motivate che per restare in carica hanno bisogno di far bene non nominando amici e compagni di partito per garantire alla politica il controllo di ciò che non gli spetta”.
I tre emendamenti presentati seguono la logica del buon senso: “In primo luogo chiediamo che la stessa persona non possa cumulare più di un incarico a rappresentanza del Comune di Trento. Poi che non si possa derogare al limite dei 10 anni di mandato in nomina presso un ente o una controllata e che comunque il limite sia fissato a massimo due mandati completi. Infine riteniamo opportuno non si possa nominare nuovamente un rappresentante che abbia già ricevuto un certo incarico anche se fossero passati almeno tre anni dalla nomina precedente presso il medesimo ente o istituzione. Come si vede si tratta di norme di buon senso, volte ad impedire l’accumularsi di potere e rendite di posizione da parte delle stesse persone e a garantire invece il ricambio nella gestione della cosa pubblica. In altri Paesi il problema di specificare questi limiti non si porrebbe nemmeno, ma da noi, dove anche il più minuscolo posticino a sedere comporta una rendita e da voce in capitolo sulla gestione di beni di grande interesse pubblico svincolare il più possibile enti ed istituzioni dal controllo di una politica che da troppo tempo li tiene in ostaggio risulta quanto mai necessario”.

Ufficio Stampa 5 Stelle Trentino