Democrazia diretta, la replica di Zanella


Ho letto con interesse l’intervento del dott. Nulli del 14 Aprile pubblicato sul quotidiano L’Adige.

Sono rimasto stupito della superficialità con cui ha affrontato la critica dei temi del d.d.l 1/XV, fatto inquietante essendo egli dirigente del servizio ricerca e università della Provincia.


Soprattutto sul tema dell’azzeramento del quorum, che il disegno di legge intende introdurre senza se e senza ma, l’obiezione di Nulli denota lo scarsissimo studio e ricerca da parte sua degli effetti positivi che l’assenza del quorum nei referendum propositivi abrogativi e consultivi ha determinato nelle nazioni in cui è stato introdotto, soprattutto in termini di coinvolgimento delle popolazioni nelle decisioni politiche più rilevanti, Svizzera in primis. L’impianto del d.d.l, infatti, prevede accanto all’azzeramento del quorum una costante e reale educazione civica della popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e per ogni tipo di referendum una campagna informativa obbligatoria imparziale a tutta la popolazione a spese dell’ente pubblico.

Per quanto riguarda la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Provincia o uno o più assessori che rientrerebbe nel potere dei pritani, il gruppo di cittadini estratti a sorte, il disegno di legge ha anche previsto che la mozione di sfiducia possa essere proposta da 5.000 cittadini.
Non si capisce l’ostilità che in generale riserva la politica, in questo caso l’apparato burocratico/amministrativo, nei confronti della possibilità che si vuol dare ai cittadini di porre all’attenzione dell’intero Consiglio provinciale comportamenti e decisioni dei propri eletti ritenute criticabili e magari riprovevoli.
Non ho dubbi, infatti, che questo sarebbe un valido aiuto ai cittadini ad esempio nella lotta attuale contro lo scandalo dei vitalizi, che la classe politica tende a minimizzare e a lasciare irrisolta. In fase di redazione del testo di legge, si pensava anche di introdurre l’istituto del recall, la sfiducia per mezzo di un referendum popolare, dell’intero Consiglio provinciale, ma forse con uno strumento così potente avremmo rischiato l’elezione dei consiglieri provinciali ogni sei mesi!

 
Cristiano Zanella

Candidato M5S elezioni europee