Follone: come ci fregano con le parole


Torniamo sul tema Follone in quanto è un argomento focale per comprendere il linguaggio politico dei nostri tempi.
Da cinque anni mi interesso di mobilità urbana.
Sono partito studiando le tecniche di promozione e “riempimento” dei mezzi pubblici per approdare alla realizzazione di un modello di mobilità sostenibile che è frutto di oltre tre anni di lavoro col gruppo promotore dell’omonima legge popolare, attualmente in discussione in Consiglio Provinciale.
Fin da bambino i miei genitori, che non hanno mai fatto politica, mi hanno sempre insegnato a distinguere le parole dai fatti.
A Rovereto si sta attuando una comunicazione totalmente scollegata dalle azioni della Giunta. Non succede solo da oggi, ma questa amministrazione sta esagerando nel sviare l’attenzione dei cittadini per attuare i propri obiettivi.
Un esempio è il Follone.
Il Sindaco ci racconta di come abbia “salvato” l’area dalla cementificazione e contemporaneamente voglia creare un parcheggio per quasi 2000 auto.
Esilarante che lo presenti come un atto vicino ai suoi alleati che ridono sotto il sole. Perché chi ha a cuore il verde (reale) e la mobilità sostenibile piange lacrime amare.
Un parcheggio non è propriamente uguale a un prato verde, anche se sopra ci mettiamo un po’ di erba.
Il danno è comunque fatto ed è irreversibile.
Inoltre costruire un parcheggio simile servirà solo a creare un traffico automobilistico colossale nel centro cittadino. Una politica totalmente contraria rispetto alle amministrazioni avanzate che, eventualmente, creano parcheggi periferici uniti da un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome. E noi a Rovereto siamo notevolmente distanti dall’averlo.
La Giunta, e il Sindaco in prima persona, usa i termini che ha appreso essere utili per sviare l’attenzione dai suoi reali obiettivi: creare parcheggi e mantenere la dipendenza dei cittadini all’auto privata.
Accarezzando quei pochi commercianti che non comprendono la potenza economica e di sviluppo della mobilità sostenibile e la resa dei cittadini di fronte all’inadeguatezza degli attuali amministratori.
Io ho cercato un lume di condivisione in Consiglio Comunale e di spiegare che continuare sul percorso dell’asfalto ad ogni costo non sia una politica sostenibile per il futuro della città.
Ma è chiaro che l’interesse dei nostri figli passa in secondo piano rispetto ad altri.
Basterebbe infatti ascoltare le Mini Giunte dei Bambini per attuare una politica vicina alle esigenze future. Queste chiedono meno auto e più spazi verdi, giornate interdette alla circolazione, strade adeguate per i diversamente abili, prati verdi su cui giocare. Insomma: camminare, pedalare, riciclare.
Non ci sembra che inondare di cemento inutile la nostra città e creare spazi privati al posto dei prati pubblici  sia confacente a queste idee. Ma sicuramente le azioni della Giunta ha altri scopi piuttosto che modificare Rovereto in una visione di benessere comune.
Paolo Vergnano
MoVimento 5 Stelle Rovereto