Il M5S interroga la PAT sul difficile rapporto tra Trentino Sviluppo e trasparenza

Il M5S ritiene la trasparenza dei processi, delle decisioni e degli atti amministrativi un principio fondante del proprio agire.
Sulla base di questo assunto risultano assolutamente incomprensibili e nostalgici i reiterati dinieghi opposti da Trentino Sviluppo Spa alle richieste fondate e legittime (come attestato dall’opinione del Difensore civico e da una precedente sentenza del TAR) di Agostino Carollo, volte ad ottenere informazioni sull’operato della società provinciale.
Il portavoce Filippo Degasperi, forte delle previsioni dell’art. 32 della L.P. 23/1992 che garantisce ai Consiglieri il diritto di accesso agli atti, ha presentato oggi due interrogazioni (clicca su prima e seconda per vederle) con le quali chiede la messa a disposizione dei documenti che Trentino Sviluppo Spa ha, illegittimamente anche secondo il Difensore civico, negato ad Agostino Carollo.
Si tratta in particolare di conoscere l’ammontare dei compensi riconosciuti da Trentino Sviluppo all’avvocato Mauro Bondi per il suo intervento nelle numerose querele (tutte archiviate tranne una) che la Società e i suoi funzionari hanno presentato contro Agostino Carollo e la fondatezza delle affermazioni del giudice Ancona che, nella sentenza 451 del 2014 ha evidenziato come qualche evento de “I suoni delle Dolomiti” fosse privo delle previste autorizzazioni.
Il concetto è semplice ma, evidentemente, difficile da digerire per Trentino Sviluppo Spa: la riservatezza è un principio che vale se si utilizzano soldi propri. Se invece sono i contribuenti a pagare parcelle e concerti, soprattutto nel caso in cui le scelte vengano lasciate alla discrezionalità degli amministratori senza alcun confronto concorrenziale, i cittadini hanno pieno diritto di conoscere come e perché viene speso il proprio denaro.