Inchiesta sul concordato preventivo della Baldo Costruzioni che coinvolge il Fondo Social Housing

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Finanza

Si legge sulla stampa di ieri che la Procura di Trento ha aperto un’inchiesta legata al concordato preventivo della Baldo Costruzioni e la Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha perquisito la sede della società, la casa e le auto dei soci Sergio Dalle Nogare e Roberto Baldo, che risultano indagati. Le gravi difficoltà della Baldo Costruzioni, acuite dal caso delle “Corti Fiorite”, erano già finite all’attenzione del Tribunale di Trento nel maggio dello scorso anno con l’ammissione al concordato e la beffa per i fornitori.

Il M5S denuncia da tempo la situazione: il 6 maggio 2014 con un question time dal titolo “Acquisto di alloggi attraverso il Fondo housing sociale, relativa adeguatezza dei prezzi e riconoscimento della posizione creditoria delle ditte locali”; il 30 maggio con un’interrogazione che punta l’attenzione sull’uso e la gestione del Fondo Social Housing in rapporto al depotenziamento dell’iniziativa pubblica a carico di ITEA Spa (interrogazione ancora senza risposta e sollecitata ad agosto scorso); il 4 febbraio 2015 con un’altra interrogazione che chiama in causa proprio le operazioni poste in essere dal Fondo social housing dalla sua costituzione ad oggi, le imprese con cui il Fondo social housing ha concluso contratti per l’acquisto o la realizzazione di immobili da destinare alle proprie finalità e che chiede come mai nessuna delle offerte raccolte da Itea Spa attraverso il Bando 6/2012 (Fondo immobiliare social housing), in qualità di advisor, sia stata considerata nelle operazioni poste in essere dal Fondo.

Il M5S chiede l’abbandono di strumenti privatistici come il Fondo Social Housing (strumento per trasferire le perdite all’ente pubblico e profitti ai privati e strumento per bypassare le norme e i controlli previsti gli enti pubblici) e di tornare all’ITEA pubblica come fulcro degli interventi di edilizia sociale nella PAT.