Integrati, integratori o integralisti?

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I portavoce del M5S Filippo Degasperi e Paolo Vergnano intervengono in merito ad un episodio subalternità culturale verificatosi la scorsa settimana a Rovereto.

«Sembra che alcune famiglie di religione musulmana si siano lamentate per la presenza di un gioco per bambini che riprendeva le fattezze di un maiale nell’Asilo di via Saibanti, a Rovereto. A destare preoccupazione è il fatto che, in seguito alle lamentele di queste famiglie, il gioco per i bambini trentini (pagato dai contribuenti trentini) sia stato già oscurato con delle panchine (anch’esse ovviamente pagate di tasca nostra) deturpate oltre che private della loro funzione.

Al tal fine, il Movimento Cinque Stelle presenterà due interrogazioni, in PAT e  presso il Comune di Rovereto,  per avere le informazioni necessarie su chi ha disposto l’oscuramento del gioco per bambini e se vi siano o meno richieste di rimozione in corso. Rimozione che, se fosse effettiva, avrebbe dell’incredibile. Non si entra qui nel merito del significato religioso, ma sul significato che questa vicenda ha per quella che è la convivenza tra persone civili, laddove un individuo o gruppo non può pretendere di imporre la propria sensibilità ad altri.

Ai consiglieri della maggioranza che spesso, in altre occasioni e anche di recente, hanno usato lo slogan “vietato vietare”, ricordiamo che il motto andrebbe usato in tutti i contesti e non solo per semplici fini di propaganda elettorale, a maggior ragione se a venire tirati in ballo da episodi oscurantisti sono i bambini, che dovrebbero essere coloro che il nostro ordinamento giuridico identifica tra le categorie con più alto livello di protezione.

Il problema sollevato in questa occasione presenta più facce:

  • In primis, vi è un atto unilateralmente oscurantista che non fa parte della nostra tradizione giuridica e che calpesta la Costituzione[1], che come sappiamo garantisce il diritto a manifestare e alla libertà di opinione ed espressione[2];
  • In secundis, vi è un danneggiamento del patrimonio pubblico Trentino, che ha reso non utilizzabili ai cittadini un gioco e due panchine;
  • In tertiis, vi è un problema più vasto e forse di maggiore allarme sociale. Parliamo spesso di integrazione e crediamo che sia un aspetto molto importante per regolare in maniera ottimale quella che è la trasformazione demografica in atto del Trentino. Tuttavia la domanda è chi deve integrare cosa. Sono i nuovi italiani a integrarsi con quelli che sono gli usi e i costumi del Trentino, oppure sono i Trentini a doversi integrare con quelli che sono gli usi e i costumi dei “nuovi italiani”?

Se questo episodio non fosse adeguatamente stigmatizzato dagli organi preposti si costituirebbe un precedente molto pericoloso, perché darebbe legittimazione sostanziale agli episodi di integralismo religioso che purtroppo sono sempre più frequenti.

La domanda che però è lecito porsi a questo punto è: siamo integratori, integrati o integralisti? E, si badi bene, poniamo la domanda, come faremo con gli atti politici che ad essa seguiranno, in una prospettiva laica. Un intervento deciso da parte degli organi preposti è necessario infatti per preservare la libertà di espressione, sancita dalla Costituzione e messa gravemente in pericolo dall’episodio della scorsa settimana».

Cons. prov. Filippo Degasperi

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

[1] L’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

[2] Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948: Art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere