Interrogazione scritta: chiamate insegnanti 3a fascia

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CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle

Trento, 25 settembre 2015

Egregio Signor

Bruno Dorigatti

Presidente del Consiglio Provinciale

SEDE

 

Interrogazione a risposta scritta n.

Premesso che il 10 agosto 2015, con deliberazione n. 1391, il Presidente Rossi in qualità di assessore all’istruzione stabilisce il riconoscimento dei titoli di abilitazione conseguiti dopo i termini di riapertura delle graduatorie. Non si prevede però una riapertura della graduatoria (come avvenuto in tutto il resto d’Italia) ma solo una priorità nella terza fascia delle graduatorie di istituto nella granitica certezza che tali originali scelte non avrebbero inciso “in alcun modo sul regolare avvio dell’anno scolastico” (C.S. 2014 del 12 agosto 2015).
Alla decisione seguono forti preoccupazioni da parte dei docenti del secondo ciclo PAS. Un nuovo slittamento del calendario degli esami di abilitazione a settembre (anziché a luglio, come era inizialmente previsto) da parte dell’Università degli Studi di Trento, mette in allarme chi, iscritto al PAS ma privo di abilitazione al momento delle nomine di inizio settembre, avrebbe rischiato di non avere accesso alle nomine annuali.
L’Amministrazione fa un passo indietro e il 18 agosto viene emanato l’avviso per la dichiarazione dell’abilitazione da consegnare alla scuola pilota. L’autocertificazione (anche per gli abilitandi) consentirà – una volta ottenuta l’abilitazione – di ottenere la priorità assoluta in terza fascia, superando quindi i non abilitati inseriti nella medesima graduatoria.
Successivamente viene pubblicato dal Dipartimento un calendario che prevede un avvio posticipato degli interpelli da terza fascia delle classi di concorso interessate dai PAS.

Alla consegna dei moduli di autocertificazione, secondo le segnalazioni pervenute allo scrivente, molte scuole non sanno come gestire la priorità e dove certificare a sistema l’abilitazione. Nel momento di pubblicazione della circolare, infatti, l’Amministrazione non ha ancora dotato di apposito applicativo il software di gestione delle graduatorie di istituto.

Il 26 agosto il Dipartimento, evidentemente consapevole del rischio caos, chiede alle scuole di ripubblicare tutte le graduatorie di istituto. Le nuove graduatorie, grazie allo sforzo delle segreterie, escono il 31 senza, però, alcun riferimento al possesso o meno dell’abilitazione e quindi senza possibilità per gli interessati di verificare il riconoscimento del proprio titolo. E’ quindi impossibile, scorrendo gli elenchi, conoscere la propria effettiva posizione, elemento indispensabile per essere in grado di rispondere alle proposte di incarico in maniera pertinente.

Nella circolare del 18 agosto (“Modalità operative e gestionali per le modalità di interpello del personale docente) si precisa che, al momento dell’invio degli sms a candidati abilitati, nel testo dovrà comparire la dicitura “per abilitati”. È lo stesso Dipartimento a sottolineare come la dicitura serva “al fine di rendere più chiara ed agevole l’individuazione dell’avente diritto, soprattutto se individuato negli aspiranti di terza fascia, così come di attivare una forma di eterocontrollo da parte dei diretti interessati”.
Di fatto, molte scuole non ne hanno tenuto conto. Eppure non si trattava di vezzo ma dell’unico modo per verificare il rispetto della “nuova” graduatoria.

Il calendario ufficiale degli interpelli via sms è stato pubblicato sul sito Vivoscuola in data 1 settembre e gli interpelli via sms sono iniziati il giorno successivo. Secondo quanto ci è stato riferito, non è mancata la confusione sia tra i docenti sia nelle segreterie scolastiche. Alcune delle sviste delle segreterie (mancato rispetto della priorità e ritardi nell’invio degli sms, sms errati perché riferibili a classi di concorso bloccate in attesa della fine del Pas, mancanza della dicitura “per abilitati”) sono sicuramente imputabili allo scarso preavviso con cui sono giunte le indicazioni (particolarmente complicate quest’anno, per via delle priorità in III fascia) da parte di chi dovrebbe gestire con criteri di efficienza il settore.
Il calendario sfalsato, o meglio “sfasato”, ha fatto sì che alcune classi di concorso affini (ambiti disciplinari) o con abilitazioni a cascata siano state interpellate in momenti diversi con ciò dando la possibilità ai docenti convocati per primi di accettare spezzoni sulla classe di concorso X e di completare l’orario all’interno della stessa scuola sulla classe di concorso Y non ancora interpellata, sottraendo di fatto quello spezzone al sistema delle nomine della graduatoria Y, “bloccata” in attesa delle abilitazioni.

Poiché il calendario degli interpelli del 1 settembre precisa che “il calendario delle operazioni sarà successivamente integrato, in correlazione alle sessioni di abilitazione, con riferimento alle graduatorie interessate dall’assegnazione di incarichi ai docenti in fase di acquisizione delle medesime”, le segreterie sono rimaste in attesa di indicazioni operative. Risulta allo scrivente che in molti istituti alcuni insegnamenti sono rimasti per giorni senza titolare ed in particolare quelli in cui la I fascia è esaurita e la II consta di pochi candidati. Il ricorso alla III fascia, quindi sarebbe stato essenziale per un corretto avvio dell’a.s.. L’uso dei docenti interni per le sostituzioni avrà ripercussioni facilmente immaginabili in corso d’anno: molti insegnanti infatti estingueranno subito il loro debito orario (molti infatti sono stati impegnati anche con i corsi di recupero) e le sostituzioni in corso d’anno dovranno essere pagate.
Qualche istituto ha anche inviato sms in cui si propongono supplenze brevi in attesa della nomina dell’avente diritto, a discapito del calendario degli interpelli. Alcuni insegnanti, che hanno chiamato le segreterie per capire le ragioni dell’sms anticipato rispetto alla data di calendario, riferiscono che le scuole avrebbero ricevuto dal Dipartimento apposita deroga.
Da sottolineare che le nomine “fino ad avente diritto”, che, fuori dal Trentino, sono la prassi, sono adesso una realtà anche in una provincia che si è sempre vantata di non aver mai avuto necessità di farvi ricorso, grazie all’efficienza del suo sistema.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

1. Se sia confermato che numerosi istituti non si sono attenuti all’invito contenuto nella circolare n. 421808 ad indicare nel testo degli SMS che “trattasi di offerta a personale abilitato”; in caso di riposta affermativa, quale sono le ragioni;
2. Come mai le graduatorie della III fascia ripubblicate il 31 agosto non riportano nessuna indicazione relativamente all’abilitazione rendendo impossibile per gli interessati verificare il riconoscimento del titolo senza interpellare direttamente i 15 istituti;
3. Quali forme di “eterocontrollo” (circ. 421808) erano disponibili per gli interessati a garanzia della correttezza delle procedure in mancanza della dicitura prevista dalla citata circolare;
4. Se, stante la situazione evidenziata dal calendario delle convocazioni, si siano verificati errori negli interpelli che hanno portato a rettifiche e correzioni;
5. Se l’impiego delle “nomine fino ad aventi diritto”, consuetudine italiana, può considerarsi un metodo acquisito anche dalla Provincia di Trento che fino ad oggi si era vantata di non utilizzarlo;
6. Se corrisponde al vero che, dato il calendario adottato, sono rimaste numerose cattedre scoperte tra l’inizio dell’a.s. e la conclusione dei percorsi PAS con pesanti ripercussioni sul corretto avvio dell’anno scolastico. Si chiede inoltre in quali istituti e per quali cattedre ciò si è verificato;
7. Se corrisponde al vero che in alcuni casi le scuole non hanno rispettato il calendario degli interpelli, mancando di inviare sms ad insegnanti che non hanno avuto la possibilità di scegliere posti benché disponibili;
8. Se corrisponde al vero che in alcuni casi l’sms è arrivato solo dietro sollecitazione di docenti interessati dato che le scuole sembravano ignorare di dover inviare la proposta prioritariamente agli abilitati in III fascia e avevano inviato il messaggio seguendo la graduatoria;
9. Se sia noto che numerose scuole non hanno pubblicato “giornalmente” le nomine sul sito istituzionale rendendo difficoltoso per gli interessati tenere monitorata la situazione e se tale comportamento sia ritenuto corretto;
10. Se si è a conoscenza del fatto che i docenti delle classi di concorso “bloccate” dai Pas II ciclo hanno avuto minori opportunità lavorative rispetto ai colleghi di classi affini inseriti nella medesima fascia di istituto che, per calendario, sono stati interpellati per primi, ottenendo in questo modo un canale di accesso prioritario anche agli spezzoni delle classi bloccate;
11. Se molti disservizi non si sarebbero facilmente potuti evitare facendo in modo che l’Università di Trento, come le altre università italiane, adeguasse tempistiche e modalità organizzative dei Pas alle indicazioni ministeriali.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle