Interrogazione scritta: Software «Open Source»

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CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle

Trento, 13 novembre 2015

Egregio Signor

Bruno Dorigatti

Presidente del Consiglio Provinciale

SEDE

Interrogazione a risposta scritta n.

Lentamente anche la Provincia autonoma di Trento si sta muovendo verso l’adozione di formati aperti per i documenti della P.A. e con la distribuzione del software opensource, prima OpenOffice e poi LibreOffice, al posto delle versioni obsolete di software per ufficio di una nota multinazionale.

Ciò segue scelte altrove già prese da tempo: il Consorzio dei comuni di Bolzano è passato a Linux da fine anni ‘90 e a OpenOffice/LibreOffice dal 2004; la Provincia Autonoma di Bolzano e l’Azienda Sanitaria di Bolzano (7000 postazioni) sono migrate nel 2013.

Nonostante la presenza di esempi virtuosi e della L.P. 27 luglio 2012, n. 16 che pone tra gli obiettivi proprio l’impiego di formati aperti anche in considerazione del loro valore formativo, non mancano casi di scelte che contraddicono spirito e lettera della legge. Di seguito alcuni esempi.

  • Nelle scuole trentine pare siano diffusi, tramite Informatica Trentina, un software di registro elettronico (denominato “RED”) e un software di gestione alunni (denominato “SGA”) che non sono né OpenSource né multipiattaforma; non possono cioè funzionare su altre piattaforme quali Mac e Linux ma, contrariamente alle indicazioni della legge citata, solo su sistemi Windows. Per rispondere alle esigenze del registro elettronico e della gestione alunni esistono soluzioni OpenSource gratuite come Tiche, Scuola247 o Lampschool, quest’ultimo adottato e sviluppato dalle scuole della Provincia di Verona, ma utilizzabile ed espandibile gratuitamente.
  • Sembra che anche per il protocollo informatico denominato “PITRE” sia stato utilizzato un software proprietario, acquistato fuori regione, con un costo iniziale pari a 13,3 di milioni di euro (iva esclusa) e costi di manutenzione annuale tra i 2 ai 3 milioni di euro.

Alcune amministrazioni trentine (i comuni di Riva del Garda e Mori), si sono invece dotate di programmi OpenSource, sviluppando “in casa” software come GDA, scritto in linguaggio Java e quindi multipiattaforma. Anche molte amministrazioni nazionali hanno scelto l’OpenSource, come ad esempio il Comune di Padova, che ha sviluppato il suo (“P@DOC”) in linguaggio Python, anch’esso multipiattaforma.

  • I costi delle licenze per il software proprietario Microsoft sono diversi a seconda che la licenza sia Educational (postazioni per la didattica) oppure Professional (uffici). I costi stimati delle licenze per singola postazione (sistema operativo, pacchetto office e antivirus) si aggirano attorno ai 170 euro annui per l’Educational e 660 euro annui per la licenza Professional. Il costo indicativo di una licenza proprietaria di Windows Server 2012 per ogni segreteria è stimato in 1500 euro per la licenza server e 48 euro aggiuntivi per ogni postazione oltre la quinta. Tutti i sistemi operativi Windows Server 2003 delle segreterie scolastiche non sono più supportati dal 14 luglio 2015, mentre il supporto per sistema operativo Windows XP è terminato nel 2014 e lo stesso avverrà per gli altri sistemi operativi quali Windows Vista, 7, 8, … Il software proprietario, che oltre al sistema operativo include gli applicativi e almeno un antivirus, ha una “scadenza” periodica oltre la quale si deve sempre provvedere ad una reinstallazione o ad un aggiornamento, operazioni che comportano ulteriori costi. E’ quindi evidente ed immediatamente comprensibile il risparmio potenziale del passaggio al software libero che garantirebbe anche le risorse necessarie per la formazione del personale.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

  • le ragioni che avrebbero spinto l’amministrazione provinciale ad adottare software proprietario per gli ambiti del registro elettronico e della gestione alunni;
  • i costi di sviluppo del sistema gestione alunni e del registro elettronico in uso nonché i costi di manutenzione annuale;
  • se sia già stata ipotizzata la migrazione a una soluzione opensource che possa sostituirli ed eventualmente in che tempi;
  • quando si è svolta l’ultima riunione del Comitato permanente previsto dall’articolo 22 della L.P. 16/2012;
  • se il Comitato sia stato coinvolto per fornire a Informatica Trentina i requisiti tecnici del software sviluppato da o per conto della stessa per le scuole e, più in generale, per le amministrazioni pubbliche trentine;
  • se per il protocollo informatico sia stata verificata l’esistenza di soluzioni già pagate e sviluppate per un eventuale riuso all’interno della P.A.;
  • in caso di riposta affermativa al punto 6 quali sono le alternative valutate e quali le ragioni della scelta;
  • se si ritenga ipotizzabile inviare una informativa ufficiale alle aziende produttrici di software utilizzati dalle istituzioni scolastiche trentine in cui si fa presente che, dovendo la Provincia adeguarsi alle previsioni della L.P. 16/2012, è necessario sviluppare software nativi per Linux;
  • come mai le postazioni di lavoro della Provincia autonoma di Trento e delle scuole trentine stanno usando ancora software proprietario nonostante le prescrizioni della L.P. 16/2012;
  • se è quantificabile il risparmio ottenibile dalla migrazione verso soluzioni opensource per tutte le istituzioni scolastiche e formative;
  • se sia prevista la sostituzione dei sistemi operativi per adeguarsi alle previsioni della L.P. n. 16/2012 oltre al Codice Amministrazione Digitale;
  • se sia confermato che la parte del software “PITRE” che fa funzionare lo scanner è compatibile solo con sistemi Windows (activeX) e inibisce l’impiego da parte di postazioni Linux; in caso di risposta affermativa quali iniziative si intendono adottare per superare il vincolo.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle