Esattamente un mese fa aprivano i cancelli delle nostre scuole. E’ possibile fare un primo bilancio dello stato di salute dell’istruzione trentina? Noi crediamo di sì, anche alla luce dei disservizi e dei tagli che continuano ad abbattersi sulla Scuola.
Proviamo a entrare in un qualsiasi Istituto trentino e troveremo ancora le Segreterie alle prese con l’invio di sms per la copertura delle ultime cattedre vacanti: spezzoni di 4 o 6 ore che nessun docente vuole. A distanza di un mese mancano ancora insegnanti. Quale punteggio dareste ad una scuola dove il 30% dei docenti è “stabilmente” precario, dove molte materie sono frammentate in spezzoni di pochissime ore, dove a ottobre ci sono ancora cattedre scoperte e dove per coprirle si inviano sms, strumento poco trasparente attraverso il quale non è possibile controllare il rispetto delle graduatorie?
E quale punteggio dareste a una scuola dove sono entrati 180 nuovi bambini e ragazzi BES, che hanno necessità di un sostegno, e per i quali sono stati assunti solo 12 nuovi insegnanti di sostegno? Che punteggio dareste a una scuola dove aumentano i ragazzi con problemi cognitivi, sociali o familiari, a cui l’assessore sa rispondere solo con tagli orizzontali anziché garantire una scuola realmente inclusiva tutelando i diritti fondamentali del cittadino previsti dalla Costituzione?
Che punteggio dareste a una scuola che anziché arricchire la propria offerta formativa taglia le ore curricolari obbligatorie, riduce la durata oraria a “momenti” di 50 minuti, spazza via le compresenze tra insegnanti, non permettendo più loro di elaborare progetti di recupero dei bambini in difficoltà o progetti di approfondimento delle materie disciplinari?
Che punteggio dareste a una scuola “buonista” dove i voti insufficienti dati allo scrutinio di giugno possono anche non essere saldati a settembre, senza alcuna penalità o conseguenza?
Che punteggio dareste a una scuola dove il Dirigente ha un enorme potere, mentre gli organi collegiali si spartiscono le competenze minori?
La scuola trentina soffre, è ammalata di tagli e di gestione distorta delle risorse. La febbre aumenta e non si intravede, nel quadro politico provinciale, alcuna risposta convincente in grado di guarirla. Nessuna coalizione ha inserito, nel proprio programma, l’Istruzione tra le priorità.
Solo il Movimento 5 Stelle, elaborando un programma centrato sui Beni Comuni come diritti fondamentali a cui la Provincia deve garantire primariamente la massima tutela, ha previsto una scuola trentina che punta all’eccellenza e che investe le risorse nella direzione del più alto livello qualitativo, abbandonando i tagli già previsti a bilancio nel prossimo triennio.
La Scuola a 5 Stelle:
- taglia solo le spese improduttive, onerose e non funzionali al miglioramento della didattica: pensiamo alle inutili consulenze esterne, alle LIM abbandonate e impolverate nella maggior parte delle classi, ai mega progetti di edilizia scolastica, ai costosi progetti didattici che non hanno alcuna ricaduta sulla programmazione disciplinare.
- è una scuola pubblica e gratuita, che non finanzia più le scuole private e che non permetterà mai più ad un bambino, in orario scolastico, di consumare un pasto a 4,40 euro. Una vergogna da cancellare.
- pone come condizione fondamentale per il massimo apprendimento dello studente la continuità didattica, ritenuta possibile solo attraverso un serio e urgente piano di assunzione e stabilizzazione dei docenti precari, ancora massicciamente presenti nelle nostre scuole. Un’altra vergogna da cancellare.
- è realmente inclusiva, investe negli insegnanti di sostegno, nelle ore di compresenza, nel recupero dei bambini e dei ragazzi in difficoltà, nell’ampliamento dell’orario scolastico e nell’arricchimento dell’offerta formativa. La scuola superiore non deve più essere un mero diplomificio, ma si deve trasformare in una Casa dello Studente aperta tutto il giorno, in cui i ragazzi possano essere guidati nell’acquisizione di un metodo di studio, possano sperimentare lo sport, la musica, l’arte e l’educazione alla cittadinanza, attraverso due ore obbligatorie di diritto ed economia che permettano agli studenti di diventare cittadini consapevoli, informati, attivi e partecipi della vita sociale e politica del loro territorio.
- è una vera comunità, nella quale insegnanti, studenti e famiglie cooperano e collaborano attivamente per il successo formativo e la crescita di ognuno. In questa scuola il Dirigente scolastico non è più un manager sul modello aziendale ma coordina il lavoro degli Organi Collegiali, finalmente titolari di reali competenze e fondatori di una scuola davvero autonoma, perfettamente integrata nel territorio e in grado di rispondere alle esigenze e alle peculiarità dell’utenza.
- è una scuola completamente slegata dal controllo politico dell’Assessore, che grazie al suo potere di movimentazione dei Dirigenti scolastici ha creato un sistema supino alle volontà del governo provinciale.
- investe sulla valutazione in itinere dei docenti, attraverso un sistema trasparente ed equilibrato che permetta di verificare la qualità didattica ed organizzativa di un Istituto e di premiarlo e incentivarlo se produce risultati adeguati agli standard formativi prestabiliti.
- investe anche nella formazione professionale mediante la sua completa pubblicizzazione, che può essere raggiunta solo con la creazione di un’Agenzia provinciale unica che gestisca le risorse finanziarie e il reclutamento dei docenti in modo equo e trasparente, secondo i criteri e gli standard previsti per l’istruzione pubblica.
Manuela Bottamedi
Candidata del Movimento 5 Stelle – Referente gruppo di lavoro Istruzione
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