Le conseguenze dello spostamento di oculistica su Rovereto? Lungaggini e disservizi

“Sulla sanità questa maggioranza sembra composta da apprendisti stregoni. Politici così lontani dalla vita reale da mettere in atto “riforme” senza senso o addirittura potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini che debbono subire le conseguenze delle loro decisioni scriteriate. Non è una battuta. Purtroppo i numeri non lasciano spazio ad interpretazioni diverse”.
Questo il commento del consigliere provinciale Filippo Degasperi all’accorpamento delle unità di oculistica provinciali e al loro trasferimento a Rovereto che già hanno creato disagi. Continua Degasperi: “Francamente anche a impegnarsi si fatica a comprendere quale logica possa stare dietro alla decisione di spostare tutta la chirurgia oculistica su Rovereto a scapito di Trento. A causa di questa decisione, per ciò che riguarda l’oculistica il Santa Chiara sta ormai diventando un mero poliambulatorio, eppure Trento ha circa il quadruplo degli abitanti di Rovereto, è meglio connessa alla rete viaria provinciale ed è maggiormente baricentrica rispetto alle valli. Queste cose le sanno tutti eppure si è scelto lo stesso di concentrare oculistica su Rovereto. Conseguenze? Disagi per i pazienti. Per fare un esempio per un intervento alla cataratta, il tipo di operazione più comune, i tempi d’attesa si quantificavano in 20-30 giorni, ma ora che le operazioni più complesse vanno a Rovereto le attese sono divenute di qualche mese. Come mai? Semplice, perché le patologie complesse e gli interventi non programmabili hanno ovviamente la precedenza, ed è quindi molto probabile che occupino la sala operatoria facendo slittare gli interventi di routine su Villa Igea, che ne risulta congestionata. Oltre a questo naturalmente si potrebbe parlare a lungo del disagio cui vengono sottoposti i pazienti delle valli periferiche, ma se c’è una cosa che è stata dimostrata in questi ultimi anni è che dall’assessore alla sanità Rossi alla Borgonovo Re l’unica costante è stata l’idea di distruggere la sanità nelle valli, costringendone gli abitanti a transumanze imbarazzanti ed indecorose”.
Un quadro a tinte fosche insomma, le cui ulteriori conseguenze sono ampiamente prevedibili: “Mi pare chiaro che di fronte ad una situazione simile i cittadini si regoleranno di conseguenza abbandonando la sanità locale. Del resto perché restare in Trentino quando si può avere un servizio di qualità in Veneto o in Lombardia? Se sei costretto a spostarti tanto vale farlo dove ci sono tempi d’attesa accettabili. Perché un’altra conseguenza di questa sciagurata “riforma” sarà la perdita di fiducia nel sistema sanitario trentino. Con la loro vita i cittadini ci stanno attenti, e scelgono di andare dove li si tratta bene non dove li si può far attendere mesi per una semplice operazione alla cataratta!”

Ufficio Stampa
M5S Trentino

Interrogazione riorganizzazione reparti oculistica Trento e Rovereto 22-07-2015