Lo scalo merci fantasma di Mori

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Il Movimento 5 stelle ha presentato venerdì scorso un’articolata interrogazione per fare chiarezza sullo scalo merci “fantasma” di Mori e sulle connesse operazioni di lease back.
La crisi occupazionale è da anni al centro dell’agenda degli amministratori ma la PAT ha scelto di utilizzare, talvolta con leggerezza, lo strumento del lease back con scarsi risultati a breve distanza dalla presentazione di piani industriali che, sulla carta, avrebbero dovuto risolvere anche le situazioni più difficili.
Lo scorso 30 settembre i lavoratori Arcese hanno manifestato contro l’ennesimo piano di mobilità e contro la Provincia, rea di non aver verificato il rispetto dei vincoli occupazionali concordati con l’azienda nel 2009 e l’avanzamento dei lavori per l’intermodalità dello scalo merci di Mori, un progetto finanziato con 10 milioni nel 2008 e con il lease back da 18,6 milioni nel 2009.
Cosa rimane del progetto strategico dello scalo di Mori che doveva servire la zona di Rovereto e quella del Basso Sarca? Cosa rimane dell’intermodalità in una provincia in cui da decenni si sente parlare di traferimento delle merci dalla gomma alla rotaia?
Oltre le solite chiacchere e le promesse elettorali, come sempre, il vuoto.