M5S apre all’identità di genere

Importante visibilità sociale e culturale da parte del Movimento 5 Stelle all’attenzione riferentesi all’identità di genere e alle problematiche connesse alla legge sull’omofobia. Riflessioni avanguardistiche, importanti e moderne che vanno oltre la dicotomia ormai superata a livello sociologico nazionale e internazionale tra uomo e donna (ci piace citare la frase di Robert Green “In a society where the roles that everyone plays are so obvious, the refusal to confront to any standard will excite interest” ) aprendo e sottolineando l’attenzione a nuove forme di manifestazioni antropologiche.

Il Movimento 5 Stelle non si pone dunque solamente in una pars destruens come molti antagonisti politici e un atteggiamento di parte della stampa desiderano far credere, ma annovera al suo interno personalità complesse e variegate, cittadini semplici e intellettuali moderni che si pongono insieme non solo nella critica concreta (va ricordato che tutti i candidati hanno firmato un documento dove rinunciano a metà dell’indennità prevista se eletti)  di una corrotta società contemporanea basata su vetero-privilegi e amplificata in Trentino da un’autonomia sempre più viziata e distorta ma  anche nel costruttivismo di una nuova società basata sulla Democrazia diretta che implica il rispetto di tutte le sfaccettature di personalità psico-fisiche nelle corrispondenti specificità e un dialogo aperto costante e continuativo con tutti e per tutti.

Personalmente, come intellettuale e studioso delle tendenze che dalla moda permeano la società e da esse sono stimolate, ho sempre trovato tanto deprecabile quanto il principio fallico che domina il sistema berlusconiano del padre-padrone macho-maschio virile con ancelle (e ancelli, visti i recenti dicktat attuali accettati senza il benchè minimo dissenso) al seguito legittimate in quanto tali (gli esempi in materia sono talmente evidenti che è poco elegante ricordarli) quanto il lassismo “perverso” di una sinistra che presenta una legge sull’omofobia assolutamente incompleta (con il subemendamento Gitti del PDL che difende la libertà d’opinione si potrebbe definire serenamente “frocio” una persona senza venire condannati) e che si è sempre rivelata tiepida e assolutamente bloccata da un sistema partitico-burocratico al proprio interno dalle differenti anime.

Il principio cardine della Democrazia diretta cardine del Movimento 5 Stelle è invece un chiaro segno di apertura al dialogo in materia e rispetto a cui non vi è nessuna preclusione. La mia candidatura rivela anzi a livello provinciale un’apertura tangibile che nessuno dei partiti in lista ha neanche minimamente percepito (si sente soltanto parlare di quote rosa….).

Tengo a sottolineare come rispetto ed educazione alle specificità, in questo caso LGTB (Lesbo-Gay-Transgeder-Bisessuale) , partono da un ripensare ad una nuova estetica sociale dove anche il Trentino deve prendere una chiara presa di posizione squartando un velo di indifferenza, ambiguità e inattività che ha ampiamente caratterizzato l’ultima legislatura. E questo tanto a livello politico quanto a livello pedagogico.

Il mio augurio-auspicio è che nella sua pars construens il Movimento 5 Stelle innovi anche in tale ambito.

Samuele Daves

nato a Trento nel 1974, e laureato in Giurisprudenza, Samuele Daves è Docente, Opinionista e Studioso di tendenze. Ha sempre avuto un approccio alla vita e alla cultura scevra da schematismi. Crede nel rapporto tra Etica ed Estetica della politica e pone Verità e Trasparenza alla base di ogni scelta.

Lettera pubblicata su L’Adige ed intervista sul Trentino

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