M5S Mori: Questa maggioranza è sorda, cieca e barbara

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La gestione del progetto per la protezione di Mori dal crollo di massi delle pareti rocciose di Montalbano e Camanghen ha evidenziato, in modo impietoso, tutti i limiti di questa maggioranza politica alla guida del Comune di Mori.

Difronte ad un problema, senza dubbio molto impegnativo, che richiederebbe, a nostro avviso, un percorso partecipativo molto esteso per coinvolgere la popolazione nel formulare un piano pluriennale di protezione, le amministrazioni che si sono succedute nel corso di questo ultimo decennio, non hanno saputo tirar fuori dal cassetto nient’altro che progetti e soluzioni impostate, per quanto riguarda il tipo di approccio alla soluzione del problema, su un diktat della provincia.
Secondo le autorità provinciali, infatti, nulla è possibile al di fuori del concetto di protezione passiva.

Un’impostazione probabilmente corretta per addivenire ad una soluzione definitiva, sia dal punto di vista tecnico e che della minimizzazione dei costi, ma che ha alcuni gravissimi difetti:

  • non tiene nel dovuto conto le conseguenze ambientali, paesaggistiche, culturali, storiche e quindi anche turistiche ed economiche che la distruzione degli orti e dei terrazzamenti di Monte Albano avranno sulla comunità di Mori;
  • non dice che una volta realizzato il vallo tomo non si spenderanno ulteriori risorse per altri interventi di manutenzione della montagna e tutta la zona delle fratte e dei sentieri sarà in costante pericolo, se non addirittura interdetta all’accesso. Sicuramente lo dovranno essere i sentieri oggi aperti al pubblico passaggio per raggiungere il Santuario da Mori Vecchio, dal Pipel e da Prearua;
  • non considera (ma è fuori di dubbio che sarà così) che tutto il territorio che rimarrà al di sopra del vallo tomo verrà irrimediabilmente abbandonato dai proprietari che non avranno più l’accesso diretto e quindi agevole ai terreni, vedranno un muro di terra e non più quel paesaggio caratteristico, carico di fascino, di storia e di ricordi che è anche leva fondamentale dell’operare per preservarne bellezza e ricchezza. È una facile profezia affermare che le terrazze non raggiungeranno la fine della consigliatura. Il bosco se le riprenderà ancora prima che vedano cadere un solo sasso ed il magnifico paesaggio di adesso sarà perso per sempre;
  • ulteriore gravissimo difetto, nel come è stata affrontata (o meglio come non è stata affrontata) la problematica, è il non aver mai compiutamente informato la popolazione e non aver mai attivato un percorso di confronto e studio per valutare altre soluzioni alternative che avessero anche il pregio di essere condivise dalla popolazione.

Questa fissazione di imporre soluzioni preconfezionate, in modo da liberarsi il prima possibile dal problema – che è sempre stato vissuto come un incubo dai sindaci che si sono succeduti sullo scranno di via Scuole – ha portato anche questa amministrazione ad un notevole stress da decisione.
L’ultimo consiglio comunale ha messo in evidenza una maggioranza totalmente paralizzata, incapace di ascoltare e colloquiare con la popolazione.

Una maggioranza sorda, cieca e barbara.

Sorda, perché non in grado di ascoltare i consigli e le indicazioni provenienti dalle minoranze che hanno invitato ad agire secondo legge e mettere in sicurezza la popolazione residente sotto il grande sperone di roccia instabile con la massima celerità.

Cieca, perché non ha saputo vedere la rivolta che pian piano si stava sviluppando tra i cittadini nei confronti di un opera imposta d’imperio con la procedura di somma urgenza.

Barbara, perché determinata a realizzare una soluzione che, ancorché tecnicamente perfetta, sarà nel prossimo futuro una grave causa di degrado del versante terrazzato di Montalbano nonché del tessuto urbano strettamente connesso. Un intervento che impoverirà irrimediabilmente il territorio. Le abitazioni a ridosso del tomo perderanno i loro orti, i loro giardini; verrà persa la magia dei luoghi con il rischio che le nuove generazioni non desiderino più abitare con i loro figli quelle che erano state le abitazioni dei loro antenati.

L’accusa più infamante di questa maggioranza nei confronti dei cittadini residenti, è quella che essi pensino solo al loro interesse particolare, senza sforzarsi di capire che, molte volte, l’interesse del singolo coincide con il bene collettivo. E questo ne è un esempio eclatante.

Consiglieri comunali Movimento 5 stelle Mori
Nicola Bertolini
Renzo Colpo
M5S Mori