Maschio: «la mia astensione al voto per una via ad Oriana Fallaci»

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Vedo che, mentre argomenti trattati in Consiglio Comunale, magari più interessanti ai cittadini non vengono a volte pubblicati, oggi la discussione di intitolare una via ad Oriana Fallaci non solo viene pubblicata ma addirittura con i nomi in grassetto di coloro che si sono espressi in un modo piuttosto che in un altro. Peraltro in modo scorretto visto che il sottoscritto si è astenuto e non ha votato contro come invece scritto. Per questo motivo entro nel merito ed ne esprimo pubblicamente i miei motivi.
Come ho potuto evidenziare durante il mio intervento in Consiglio Comunale la mia astensione, e ripeto non un voto contrario, era diretta all’uso strumentale politico che di questa iniziativa si stava facendo.
Dal mio punto di vista la nota scrittrice e giornalista, nonché attivista e partigiana, meriterebbe sicuramente di essere ricordata con molte iniziative di merito ma vorrei sottolineare due cose in breve che non mi permetterono di concordare nel farlo ora.
Sono cresciuto, grazie alla biblioteca dei miei genitori, leggendo i suoi testi. Li ho letti non oggi, con la maturità dei 47 anni, ma quando ero giovane e pieno di voglia di conoscere, di capire e peraltro scevro di influenze esterne capaci di condizionare nel bene e nel male le mie idee.
Ammetto che con lei sono cresciuto interiormente e che da molti suoi scritti ho potuto trarre notevoli insegnamenti di vita se non effettuare interiori riflessioni personali.
Tuttavia nella sua ultima fase di vita si è trasformata e, pur nella piena legittimità e diritto di espressione, ha utilizzato la sua fama per lanciare opinioni di una pesantenzza e di una violenza tale da renderla paladina, per un periodo, di una propaganda che mai fa bene alla pace ed al tentativo civile di tolleranza e umanità.
Non è questo il luogo per entrare nel merito dell’argomento in se, troppo delicato ed ampio, ma trovo che cavalcare in questa fase storica una richiesta di intitolazione di una via sia il il momento sbagliato e che possa solo aumentare gli attriti e scaldare gli animi.
Penso che se lo affronteremo in un altro momento, meno umanitariamente delicato, nessuno si troverà contrario ad una tale proposta come peraltro espresso in Consiglio da quasi tutti.
Prima di decidere, ieri sera, mi sono preso, peraltro, il tempo di verificare come si sarebbe svolto il dibattito e solo per questo ero intervenuto subito ascoltando i vari interventi dei miei colleghi tutti. Volevo capire se l’idea nasceva per i meriti di Oriana o per semplici opportunità politica.
Devo, purtroppo, dire che i miei sospetti sono stati fugati immediatamente da dichiarazioni che verbalmente sono state a dir poco violente confermando in pieno i motivi per i quali la proposta era stata fatta. Quella di cavalcare l’odio. Quella rabbia e orgoglio che mi hanno ferito quando lessi il suo ultimo testo.
Da ciò ne è scaturita la scelta di astenermi, sicuramente non contro Oriana che amo ma contro l’uso che se ne stava facendo.

In ultimo mi preme sottolineare come il fatto che nel nostro gruppo abbiamo avuto posizioni differenti nasce dall’ovvia considerazione che l’argomento tocca sensibilità personali e che trattasi di temi puramente trasversali che nulla hanno a che fare con la valenza politica. Ciò a fugare eventualmente dubbi di dissidi interni che sono ben lontani da essere minimamente presenti.

Consigliere Comunali M5S Trento
Andrea Maschio