Mentre in città si consumano reati, il sindaco Andreatta brinda e se ne infischia anche del Corecom

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Ieri nel centro di Trento si sono consumati due reati ai danni di una gioielleria, vittima per la terza volta, e di una gelateria. Nel primo caso i malviventi sono stati arrestati grazie al tempestivo intervento dei cittadini e delle Forze dell’Ordine, che ringraziamo, ma sono stati attimi di paura e di confusione che hanno tristemente confermato il pessimo stato della sicurezza della città. Di fronte a tali atti di violenza un Sindaco degno del proprio ruolo si sarebbe precipitato a verificare l’accaduto e per esprimere solidarietà e vicinanza ai commercianti e ai cittadini. Invece Andreatta, forte della sua doppia personalità di sindaco e di candidato utile alla propria propaganda elettorale, era sorridente all’inaugurazione della nuova sede ITAS al quartiere delle Albere in bella posa con un calice di vino in mano fra i suoi compagni di partito e coalizione.
Da brindare non c’era proprio nulla a meno che, dietro la maschera di cera della finzione di una campagna elettorale che dura da 5 anni, il sindaco non si rallegrasse per lo stato di insicurezza in cui versa la sua città.


Non ci può essere immagine peggiore del vederlo fotografato festante con un calice in mano mentre si vedono le immagini dei volti dell’agente di Polizia e del commerciante feriti nella rapina. Un esempio perfetto che spiega più di mille parole quale sia il vero interesse che il sindaco uscente prova per la città che amministra da 5 anni: i fatti dimostrano che per lui vengono prima feste ed elezioni e solo dopo, molto dopo, i cittadini. La verità è che se questa amministrazione deve scegliere fra cittadini e lobby di potenti sceglie senza timore le seconde.
Del resto niente di nuovo sotto il sole: ci sono illustri precedenti alle inaugurazioni ITAS e predecessori famosi come Dellai e Pacher. Ora è il turno di Andreatta in compagnia di Rossi e Olivi. Ai trentini, che lo hanno visto coi loro occhi, è chiaro più che mai cosa pesi di più sulla bilancia delle priorità del Comune e della PAT. E questo spettacolo è stato ripreso in pompa magna sia sulla stampa e la TV locale.
Infatti Andreatta e la sua amministrazione si fanno beffa della nota del Corecom dell’11 marzo 2015, firmata dal Presidente Buzzi, la quale richiamava direttamente l’art. 9 della legge 28/2000: “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. Oltre ai servizi in TV che lo ritraggono al seguito di Del Rio, anche leggendo il comunicato stampa del Comune di Trento non vi sono dubbi che tali comunicazioni e apparizioni di Andreatta non sono state né impersonali né indispensabili. Tra un brindisi e l’altro, il candidato sindaco, oltre a disattendere le prescrizioni del Corecom che poteva osservare facendosi sostituire da un assessore o un funzionario non candidato, svilisce il suo ruolo di Autorità locale di Pubblica Sicurezza e antepone interessi elettorali e di alcune lobby che probabilmente appoggiano i partiti della coalizione che lo sostiene.
Segnalerò al Corecom in base all’art. 10 della legge 28/2000 la condotta di Andreatta e dell’amministrazione comunale perché non sembra che siano state rispettate le prescrizioni di legge e la nota del Presidente Buzzi. Inseriremo episodi simili segnalati anche altri in altre città, ad esempio Rovereto.
Il MoVimento 5 stelle non può accettare che il ruolo del Sindaco venga utilizzato a fini elettorali in questo modo sfacciato e con dubbia legittimità. Il Primo cittadino deve essere sempre vicino ai suoi abitanti e al loro servizio, deve vegliare al mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico, all’incolumità della popolazione e alla tutela della proprietà.

Paolo Negroni
Candidato Sindaco Trento
MoVimento 5 Stelle