Molto rumore per nulla: una manovra finanziaria letargica

Degasperi: «manovra sottotono, scoordinata e priva di regia»

«Una manovra sottotono rispetto alle prospettive che eravamo abituati ad ascoltare nel 2013 e 2014: una maggioranza che ha perso un po’ di smalto rispetto agi anni scorsi»: così definito Filippo Degasperi (5 Stelle) la manovra in discussione e la maggioranza. Di innovazione è rimasto davvero poco, a suo avviso e quello che si può dire, è che questo è «un intervento scoordinato: mancano una regia e un indirizzo generale verso cui le singole proposte dovrebbero tendere». Esagerato a suo parere l’ottimismo di Rossi riferito a riforme nazionali come il Job’s act, che avrebbe di fatto avuto effetti davvero modesti: per quanto riguarda le assunzioni (il Job’s act voleva favorire il tempo indeterminato e debellare la piaga del precariato) dal dicembre 2014 all’ottobre 2015, con 3 miliardi investiti, abbiamo in Italia solo 2000 posti di lavoro in più, con una crescita rilevante invece dei tempi determinati: porre l’enfasi su questo strumento «che costa poco e rende male», sarebbe dunque davvero fuori luogo. Il consigliere è quindi entrato in alcuni dettagli d’intervento contenuti nella manovra esprimendo opinioni critiche sulla svolta istituzionale (la Consulta: è il momento meno propizio per toccare lo statuto di autonomia), il caso Whirpool (delusione per il passaggio da una multinazionale degli elettrodomestici ad una vetreria), sull’intervento che toglie l’addizionale regionale fino a 20.000 euro (si poteva fare qualche sforzo in più), sull’Irap (la Pat avrebbe le dotazioni sufficienti per abolire questa imposta, ma non lo vuole fare), sugli interventi indiretti (il Fondo strategico, fortemente criticabile), sul capitolo scuola (si parla solo di razionalizzazione ed efficientamento, mentre la scuola avrebbe bisogno di ben altro: un conto è la scuola, un altro è l’impresa e le due cose non vanno mescolate, ma prendo atto che in questa manovra non si parla della formazione professionale dove le percentuali di precariato vanno anche oltre il 50%), sulla sanità (la sanità trentina merita rispetto però permangono alcuni dubbi sulle iniziative di razionalizzazione e sui tempi di attesa per le visite: molte cose vanno migliorate), sulla banda larga (siamo all’ottavo posto tra le regioni italiane), sul rischio terrorismo ecc. Il consigliere ritornerà sui temi nel corso del dibattito.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle