Sulla scuola Rossi conferma il ricatto

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Le fosche previsioni che avevamo fatto alla vigilia del Tavolo tecnico sulla scuola sono state puntualmente confermate: la “flessibilità” e l’”elasticità” pretese da Rossi significano solo maggiori prestazioni lavorative e più ore per gli insegnanti.

Rossi ricatta gli insegnanti, chiedendo loro di modificare il contratto, di rimettere in discussione l’attuale organizzazione del monte ore, di sospendere la mobilità, in cambio di assunzioni e stabilizzazioni di cattedre che dovrebbero essere comunque coperte (1.200 pensionamenti + 500 posti vacanti).

Riteniamo irricevibile tale proposta ricattatoria, che punta a sostanziosi risparmi sul bilancio della scuola trentina, scaricandoli sugli insegnanti anziché riducendo e aggredendo gli innumerevoli sprechi che si annidano anche nel settore dell’istruzione.

Rossi conferma la sua scarsa stima nei confronti della classe docente, il cui ruolo viene incessantemente svilito e mortificato nonostante gli sforzi quotidiani profusi dagli insegnanti per mantenere un alto livello qualitativo, a fronte di una retribuzione tra le più basse d’Europa e un impegno lavorativo tra i più pesanti.