Organi di controllo indipendenti: il DDL dei 5 Stelle

In data 12 maggio i portavoce del M5Stelle Trentino depositano il loro primo disegno di legge in sede provinciale. Il ddl punta a stabilire in modo certo le misure atte a favorire l’indipendenza degli organi di controllo degli enti strumentali e di altre strutture provinciali: modificazioni della legge provinciale 9 giugno 2010, n. 10, concernente “Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza della Provincia autonoma di Trento e modificazione della legge provinciale 12 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni sulla proroga degli organi amministrativi)”, e di altre leggi provinciali che regolano la materia. Nell’ottica più ampia di assicurarsi che gli enti strumentali, le agenzie, le fondazioni e ogni società a partecipazione provinciale, siano guidati e amministrati secondo criteri di correttezza e trasparenza e che chi, professionalmente, è chiamato a presidiare e a verificare l’applicazione di tali principi, è stata individuata la necessità di rivedere la normativa che disciplina le nomine negli organi di controllo.
Preso atto che la professionalità di chi può essere chiamato a far parte di un organo di controllo è garantita a monte dall’iscrizione ad un registro nazionale e che tale organo non è chiamato ad applicare direttive o strategie di derivazione politica ma esclusivamente la tecnica professionale, il disegno di legge, intervenendo sulla Legge provinciale 9 giugno 2010, n.10, si propone di diversificare la procedura di nomina, creandone una ad hoc, per i componenti degli organi di controllo rispetto a quella più generale prevista per gli organi di amministrazione. L’obiettivo che ci si prefigge è quello di garantire la terzietà, l’imparzialità e l’indipendenza del sindaco o del revisore legale evitando criteri che lasciando spazio a discrezionalità personali o politiche, possono minare l’affidabilità della figura. Eliminando ogni possibilità di concentrazione o cumulo di cariche, la proposta raggiunge anche l’obiettivo di garantire condizioni paritarie per l’accesso al ruolo. Il modello individuato per ottenere tali intenti è la procedura di nomina a sorteggio, strumento che, se adottato, permetterebbe peraltro di allinearsi alla consolidata normativa statale già applicata agli enti locali. Il successivo regolamento potrà prevedere diverse classi dimensionali (basate per esempio sulla dimensione patrimoniale o reddituale degli enti) differenziando i requisisti di accesso alle cariche in funzione (per esempio) dell’anzianità di iscrizione al registro o dell’esperienza vantata.

Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Trentino