Partiti, conti trasparenti contro il voto di scambio

Sedi, spazi pubblicitari, feste a gratis, merchandising di ogni tipo. Credo che ad ogni elettore e contribuente venga da chiedersi: “da dove provengono le risorse per finanziare la campagna elettorale dei politici?”

Se da un lato l’idea che si possa far politica contando esclusivamente sull’auto-finanziamento stà sempre più prendendo piede, resta tuttavia da chiarire il fatto che – in abbinamento all’autofinanziamento – è necessaria la trasparenza nei rendiconti.
Ritengo che la trasparenza sia il primo antidoto contro la corruzione e il clientelarismo, fondamentale per evitare il famoso e triste fenomeno del voto di “scambio” a vantaggio di lobby capitanate dal politico di turno.
A mio parere, non si tratta di un’attività da farsi dopo le elezioni ma ora, prima del voto, per fare in modo che i cittadini possano conoscere chi sta realmente dietro i candidati. Ciò per evitare il rischio che la politica si indebiti per campagne elettorali costosissime e possa potenzialmente poi usare la cosa pubblica per restituire i favori agli “sponsor” che l´hanno finanziata. In tal modo la democrazia rappresentativa risulterebbe viziata e dominata dai vari gruppi di interesse, dalle varie lobby di potere.  La divulgazione dei loro finanziatori costituirebbe invece una dimostrazione del fatto che una politica trasparente e onesta è ancora possibile ai giorni nostri.

Prendiamo ad esempio M5S che dopo lo “tsunami tour” ha reso di pubblico dominio all’indirizzo web: , l’elenco di  tutti i donatori e la somma donata. Ricordo infatti che il MoVimento 5 Stelle ha finanziato la sua campagna elettorale con le micro donazioni volontarie di 27.943 cittadini grazie ai quali lo stesso ha raccolto 774.208,05 euro di cui ne sono stati spesi 348.506,49 e la differenza è stata devoluta ai terremotati dell’Emilia Romagna.