Piccolo contributo al bilancio comunale

Leggo sul numero del 17 settembre del quotidiano quotidiano «Trentino» un articolo a firma della giornalista Chiara Bert, col quale a chiare lettere si annuncia che le casse del Comune di Trento sono vuote e che il nostro esimio sindaco prof. Alessandro Andreatta non sa che pesci pigliare per superare lo scoglio se non ricorrere a prestiti bancari. Ma come conseguenza avremo un ulteriore aggravio delle spese comunali causa gli interessi che gli istituti mutuanti pretendono. Lo so che la lamentata mancanza di liquidità nella quale si è imbattuto anche il comune di Trento è l’inevitabile conseguenza di ben noti fattori negativi, ma questi componenti si potrebbero combattere parzialmente, ma comunque significativamente ai fini di un’equità sociale, riducendo i ricchi compensi ed emolumenti nonché privilegi riservati ai così detti pubblici amministratori e funzionari. In tempo di vacche magre il buon padre rinuncia al boccone migliore (a dir la verità lo dovrebbe sempre fare) in favore degli altri componenti della famiglia. A buon intenditor poche parole: anche l’illustre signor sindaco ed i suoi assessori, considerato quanto loro è riservato, dovrebbero avere il buon senso di dimezzare le loro pretese. Tale buon principio dovrebbe essere esteso a tutti quei funzionari e dirigenti che godono di stipendi da considerare oltraggiosi nei confronti di chi si arrabatta per arrivare a fine mese. E ormai sono molti. Io sono un consigliere circoscrizionale iscritto al Movimento 5Stelle e il mio movimento nell’ultima tornata elettorale ha calcolato che se solamente la giunta comunale si dimezzasse le competenze, si risparmierebbe la considerevole cifra di trecentomila euro annui. Non mi pare poco. Ma si sa che purtroppo vale il principio che a fare sacrifici devono essere sempre gli altri ed in modo particolare ciò vale fra i così detti amministratori ed amministrati. Sarebbe ormai opportuno, considerata la malattia di cui è afflitta la nostra economia, che all’altisonante sostantivo «amministratore» si aggiungesse la locuzione aggettivante “di sostegno”. Solo così i bilanci pubblici forse tornerebbero a quadrare. Signor sindaco, mi ricordo che Lei un giorno aveva invocato e promesso più sobrietà, ed allora che più sobrietà sia.

Livio Merler
Consigliere M5S
Circoscrizione Ravina / Romagnano