Presentazione del progetto di demolizione del “diedro pericolante” sulla parete di Montalbano di Mori.


Non sappiamo ancora cosa diranno i resoconti giornalistici relativamente all’incontro di presentazione del progetto di demolizione del “diedro” “pericolante di lungo corso” tenutosi ieri alle 18 (e 30 perché si doveva attendere Mellarini) presso l’Auditorium  comunale di Mori.

Almeno due o tre cosette elementari, fondamentali e chiarissime sono emerse dalla presentazione e dalle risposte dei tecnici alle domande dal pubblico.

Prima: il “diedro” si può e si deve stabilizzare.  Il progetto presentato dal geologo Nardin lo prevede oggi espressamente. Tempi: 15 giorni di cantierizzazione preventiva. 15 giorni di lavori di imbrigliamento e di stabilizzazione della sezione inferiore.

Esattamente né più né meno di quanto proposto fin da subito dal buon senso dei cittadini e dai tecnici del comitato per evitare lo scempio dei terrazzamenti e dare risposta immediata alla “Somma urgenza” decretata dai vertici provinciali.

Niente. Ormai quasi un anno fa il fantomatico “diedro” non si poteva neppure sfiorare perché lo dicevano j cittadini e c’era urgenza di appaltare il vallo-tomo. Oggi, “terminato” il vallo-tomo, improvvisamente, si può fare. In 30 giorni?

Ci avete raccontato storielle!? Stiamo tenendo scientemente in pericolo da un anno le persone??

Seconda cosa chiarita dall’ing. Cristofori, dirigente Pat: il vallo-tomo non serve specificamente per proteggere durante la demolizione in “somma urgenza di lungo corso” del “sempre pericolante” “diedro”!  No! I lavori previsti sono stati interrotti lasciando numerosi punti di rimbalzo atti a scavalcare  il tomo (massi ciclopici e manufatti provvisori realizzati durante la costruzione del vallo-tomo). Punti di rimbalzo di migliore efficacia rispetto a quanto offerto dai terrazzamenti demoliti.

Cristofori, interrogato sul punto, ha candidamente chiarito che il progetto vallo-tomo sarà ultimato, e svolgerà quindi appieno la funzione attesa, al termine della completa  demolizione  del “diedro”.

Abbiamo usato la “somma urgenza” per fare un’opera che non risponde allo scopo urgente??

Esattamente come denunciato fin dai primi giorni??

Incredibile!!

Ci chiediamo se veramente noi cittadini di Mori diamo l’impressione di essere degli emeriti imbecilli che si bevono qualsiasi panzana o si dimenticano qualunque cosa.

Terza cosa eclatante: le dimensioni del “diedro problematico”. Fino ad oggi si è discusso, simulato, progettato, elaborato, per un’ipotesi di 500 mc.

Solo oggi scopriamo che si parla di 1360 mc!! Dopo aver realizzato opere con calcoli che oggi certificate sbagliati nei presupposti fondamentali.

Quisquiglie?! Pinzillacchere?!

Crediamo che basti ed avanzi per aprire un po gli occhi.

Oggi, a buon senso, sembra siano stati certificati quantomeno un abuso d’ufficio e/o un falso in atto pubblico nell’utilizzo della procedura di somma urgenza, un disastro ambientale per la demolizione dei terrazzamenti storici, un danno erariale per spreco di risorse pubbliche.

La magistratura finora, pur interessata alla questione, è stata silente, forse per la procedura di somma urgenza che taglia tante procedure di controllo.

A nostro avviso sussistono molte ipotesi di reato, alcune anche perseguibili d’ufficio.

Attendiamo fiduciosi.

Cons. Comunale Mori Renzo Colpo
Cons. Comunale Mori Nicola Bertolni
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle