Resoconto incontro con De Laurentis 19/8/13

Arco, lunedì 19 agosto ’13
I candidati M5S hanno avuto un colloquio della durata di circa 2 ore con il Sig. Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese  e di Rete Imprese Italia. L’incontro è stato organizzato dall’attivista M5S Rino Bottari e vi hanno partecipato i candidati alle prossime elezioni provinciali Filippo Degasperi, M. R, Manuela Bottamedi, Cristiano Zanella ed Oscar Armanini.

http://www.youtube.com/watch?v=26F6YwkcH4w

RESOCONTO DELL’INCONTRO:

Dopo una breve introduzione di Bottari, il candidato presidente per il M5S Filippo Degasperi illustra i pilastri del programma M5S nell’ambito economico e dell’attività d’impresa:

–          IRAP e contributi – eliminazione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive e della macchina burocratica per la gestione dei contributi provinciali. Alle imprese si risparmierebbero 100 milioni riducendo il costo del lavoro. Il valore versato dell’IRAP verrebbe restituito alle imprese sotto forma di contributi.

–          Credito – la politica deve restare fuori dalle banche. Queste devono essere stimolate con regole concorrenziali e non clientelari

–          Burocrazia – alleggerimento del Carrozzone della PAT e degli stipendi dei dipendenti di partecipate e collegate. Inoltre l’utile delle partecipate non è altro che un’imposizione fiscale aggiuntiva.

–          Potere – solo i dirigenti generali della PAT costano circa 5 milioni all’anno. Oltre ad essere un costo stanno sostituendo il potere di indirizzo politico degli assessori.

–          Enti locali – abolizione delle Comunità di Valle e stimolo alla fusione dei Comuni ed alla costituzione di consorzi per la gestione dei servizi

–          Funzioni PAT – focalizzare l’impegno sui servizi pubblici essenziali: sanità, istruzione, formazione, ambiente e a certe condizioni anche la cultura. Nonostante la spesa sanitaria assorba circa un terzo del bilancio provinciale, si riducono i servizi offerti dagli ospedali e non si garantisce il diritto alla salute.

–          Autonomia integrale – l’Autonomia fiscale non può essere solo il trasferimento di costi e funzioni bensì il trasferimento di competenze incluse le aliquote e le imposte.

Interviene Manuela Bottamedi chiedendo a De Laurentis l’opinione riguardo alla proposta M5S di creare un fondo creato con le somme provenienti da trattamento fine mandato, diaria, stipendio e rimborso elettorale. Tale fondo potrebbe essere destinato e gestito insieme alle PMI.

De Laurentis risponde che le decisioni non le prende lui ma la giunta dell’Associazione. Tuttavia dichiara di avere alcune divergenze sulla proposta del M5S in particolare sulla questione degli stipendi pubblici:
a) per la sua attività di rappresentanza utilizza le carte di credito personali (e non quelle dell’Associazione). Lo stesso potrebbero farlo i politici utilizzando i proventi dei loro stipendi.
b) è convinto che chi lavora deve essere pagato se garantisce un risultato
In azienda lo spirito è quello di allevare persone e responsabilizzarle. De Laurentis stesso percepisce uno stipendio commisurato alla sua attività aziendale. Non si scandalizza per uno stipendio elevato. L’importante è che venga generato valore aggiunto. Un lavoratore dovrebbe produrre qualcosa in più rispetto a quello per cui è pagato.

Di qui alcune idee di De Laurentis espresse dopo la relazione di Degasperi:

–          la PAT deve essere una grande società di servizi (alcuni gratis ed alcuni a pagamento). Lui è stesso è figlio di genitori che hanno lavorato nella sanità per cui comprende bene le dinamiche del settore. Riconosce che la PAT non può essere il braccio della politica ma deve essere a servizio dei cittadini. Servono 5 indirizzi chiari ed un’organizzazione che li implementa, il resto è superfluo. Ha cercato di fare lo stesso con l’Associazione ed è finito diverse volte di fronte al giudice del lavoro Flaim per aver eliminato dirigenti ed accorpato funzioni

–          iniziare a licenziare 13 dirigenti generali della PAT concordando con la proposta M5S (per privacy non si riportano nomi)

–          in ambito politico è errato muoversi con le coalizioni perché altrimenti anziché portare avanti idee e progetti l’attività prioritaria diventa quella di accontentare tutti spartendo poltrone

–          in qualità di presidente di Confartigianato, in 5 anni ha scritto circa 400 editoriali. Prima della sua presidenza i comunicati li scriveva il direttore. Questo per indicare che una volta che si assume un ruolo è necessario esercitarlo diligentemente.

Alla domanda del perché sia stato il direttore dell’Associazione a rispondere alle critiche di Primon (presidente degli elettromeccanici) e non lui in qualità di Presidente, risponde che è il direttore il responsabile della struttura che eroga il servizio oggetto di critica e per questa ragione è giusto che sia il direttore a rispondere.

Alla proposta M5S illustrata da Degasperi in cui si prevede che concorsi per il ruolo di dirigente PAT siano al massimo per 5 anni (e non a vita), De Laurentis risponde di avere una visione americana e che a suo parere i politici devono portarsi i loro bracci destri per poter implementare le loro istanze. De Laurentis ritiene che la distanza con il M5S sia ridotta e che con il buon senso è sempre possibile trovare una convergenza su tutti i temi.

In tema di formazione De Laurentis vorrebbe rafforzare l’apprendistato professionalizzante per i dipendenti. In Trentino sono tutti convinti che l’Autonomia sia quella della burocrazia quando invece l’Autonomia dovrebbe essere nell’organizzazione dei servizi. E’ fortemente critico nei confronti dell’operato dell’Agenzia del Lavoro. Il progetto Mo.Mo. è solo uno dei flop. In alternativa De Laurentis propone di premiare le aziende che fanno formazione all’interno attraverso gli apprendistati perché è in quella sede che i lavoratori imparano: 2.500 Eur il primo anno, 2.500 Eur il secondo e 1.000 Eur il terzo.

Per De Laurentis la Cooperazione predica bene e razzola male poiché ha un 20% di pressione fiscale in meno e per questo opera in un regime di concorrenza sleale. Non ritiene corretto dare contributi al sindacato della cooperazione ed alle cooperative agricole. Eventualmente questi andrebbero dati agli agricoltori.

Riguardo alla visione economica del Trentino De Laurentis crede che le grandi imprese se ne andranno eccetto alcune come ad esempio la Cartiera del Garda. Sarebbe impossibile trasferirla altrove, troppo dispendioso. Diverso è il concetto per altre grandi imprese che prendono soldi qui per costruire altrove, ad esempio in Cina. Per questa ragione il futuro deve essere la piccola media impresa ed una manifattura locale di piccola scala. Illustra la metafora della foresta con gli alberi piccoli che non fanno rumore quando cadono rispetto a quelli grandi.

In tema di welfare è De Laurentis è per la flexsicurity al fine di stimolare l’autoimpiego mentre per l’internazionalizzazione non crede che questa vada imposta per legge ma perseguita de burocratizzando. Allo stato attuale la funzione principale dell’apparato pubblico è quella di auto legittimarsi non permettendo un corretto riciclo nella rappresentanza. De Laurentis ribadisce più volte che i sindacati debbano essere cacciati dalle imprese. Cosa che peraltro rivendica di aver fatto all’interno della RSA da lui presieduta.

De Laurentis esprime la necessità di ridurre il divario nel diritto alla maternità fra pubblico e privato mentre sulla sanità è fortemente critico: ad Arco c’è una sala operatoria inutilizzata; in Trentino ci sono 350 primarie, un eccesso; l’obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare gli ospedali inutili e tenere solo quelli specializzati.

Rispondendo alle richieste M5S su Sanifond (di cui De Laurentis è presidente) chiarisce che il fondo per la sanità integrativa nasce in via preventiva per sostenere spese che in futuro non saranno coperte come cure dentarie, assegno di autosufficienza ed operazioni speciali. L’utilità è quella di coprire servizi non coperti dalla sanità ordinaria. E’ stata una decisione imposta a tutti ma che non ha fatto perdere alcun associato.

Riguardo alle considerazioni M5S sulla Camera di Commercio De Laurentis risponde che i margini per migliorare la funzionalità sono notevoli. E’ d’accordo con la proposta M5S di azzerare i vertici e semplificare l’apparato burocratico visto che ora sembra che l’organismo serva solo a tutelare alcuni marchi. Alcuni obiettivi sono raggiungibili solo con sangue, sudore e lacrime. Ora la CCIAA è solo un’assemblea pletorica che non è in grado di prendere decisioni.

Oscar Armanini è curioso di sapere la posizione di De Laurentis sul NOT il quale risponde esprimendo una profonda avversione. Impregilo sta già cercando di subappaltare e di stabilire le tariffe per garantire i servizi. Così come è stato progettato non è chiaro cosa vada a sostituire. Inoltre il project financing è una cavolata perché quando sarà il momento di riconsegnare la struttura non vi sarà alcun interesse di fare manutenzione e spendervi risorse dato che coloro che avranno investito capitali vorranno garantire una remunerazione appropriata.

Cristiano Zanella sposta l’attenzione sulla democrazia diretta. Zanella, richiamandosi alle posizioni in materie espresse da Economiesuisse (la federazione svizzera del business), chiede se De Laurentis sia favorevole al referendum finanziario obbligatorio sugli stanziamenti di spesa pubblica che superano una determinata soglia. De Laurentis risponde favorevolmente senza esitazioni ed aggiunge che l’introduzione di un simile strumento sarebbe utilissimo affinchè i trentini si informino correttamente leggendo i giornali anziché sfogliandoli. Il risultato sarebbe di tenere sotto controllo la spesa pubblica.

In tema di università conviene con il M5S che sia necessario semplificare i diversi organismi che sono spuntati come funghi (FBK, TrentoRise, CreateNet,…). La ricerca universitaria funziona solamente se il distretto produttivo è vicino. L’università sarebbe decisamente più utile se i professori potessero risolvere anche i problemi pratici, non solo quelli teorici.

Riguardo alla proposta M5S di eliminare il sistema clientelare dei contributi De Laurentis risponde concordando e che i contributi vanno sostituiti con servizi al fine creare un ambiente per fare crescere le imprese. In questo senso De Laurentis ritiene che Rete Imprese Italia abbia diritto ad entrare nel dibattito politico e di esprimersi su tutti i temi poiché prima di tutto gli imprenditori sono cittadini e poi rappresentano le imprese.

Rino Bottari lancia l’ipotesi di ridisegnare le regole fiscali instaurando una collaborazione tra M5S e Rete Imprese Italia. De Laurentis chiarisce che Rete Imprese Italia è il sindacato delle piccole imprese e rappresenta tutti gli associati (da destra a sinistra e viceversa) per questa ragione non è possibile portare avanti delle azioni congiuntamente. Tuttavia afferma senza esitazioni “Abbiamo una visione comune su molti punti” bisogna solo fare in modo di renderla concreta con molta fatica.

M. R. chiede se sarebbe disponibile ad organizzare un incontro pubblico con gli associati della categoria. De Laurentis risponde positivamente aggiungendo di essere a disponibile a fare qualsiasi cosa che torni utile al Trentino. De Laurentis ne approfitta anche per chiarire il suo ruolo in Rete Imprese Italia. Questo è stato determinato soprattutto dalla volontà di Loris Lombardini e di Giovanni Bort. RII è nato per sostituire il fallimentare coordinamento imprenditori che era stato costituito congiuntamente con Confindustria e Cooperazione.

De Laurentis spiega che il programma di Rete Imprese Italia non è dettagliato altrimenti questo diventerebbe un programma politico. Mentre in riferimento alla possibilità di candidarsi la risposta è “mai dire mai, valgono di più i blitz che le lunghe guerre per la candidatura”. La cosa importante è riuscire a commisurare le ambizioni personali e il proposito di RII che è nell’esclusivo interesse delle imprese. Per questa ragione siamo in attesa che le forze politiche prendano una posizione chiara sulle proposte di Rete Imprese Italia. C’è tempo fino alla fine di agosto.