Richiesta di rettifica: il M5S fa quello che ha sempre detto di voler fare


«Nessuno si taglia l’indennità!» strilla a caratteri cubitali il quotidiano L’Adige che rincara la dose nella pagine interne in un articolo pieno di inesattezze (termine che usiamo per carità di patria…).

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Secondo il giornalista «Tutto nasce a inizio legislatura quando i neo eletti del Movimento 5 Stelle, che del taglio delle indennità avevano fatto un cavallo di battaglia, scoprono che non è possibile rinunciare in automatico a parte dello stipendio».

Bello! Peccato solo che non sia vero niente.

Il M5S trentino ha infatti sempre saputo di non potersi decurtare l’indennità e si è impegnato con gli elettori a restituire una parte delle indennità non a sé stesso ma alla cittadinanza. Il MoVimento ha anche provato a far tagliare le indennità (il primo atto compiuto in Regione…), proposta «stranamente» cassata senza pietà dai partiti.

Tutto ciò sarebbe stato facilmente verificabile se il giornalista si fosse preso la briga di cercare riscontri a ciò che scriveva.

Non è finita, poco sotto sempre lo stesso giornalista rincara la dose scrivendo:«Una trafila a cui l’ufficio di presidenza del consiglio regionale decide di porre rimedio presentando un disegno di legge semplice semplice, fatto di un solo articolo che dice che il singolo consigliere può rinunciare con una semplice dichiarazione. Si tratta insomma di una semplificazione burocratica. Che, paradossalmente, neanche i 5 Stelle ora sfrutteranno».

A parte il concetto che con la nuova legge tutto diventerà molto più «semplice» (eh già, perché prelevare l’indennità e restituirne una parte costituiva un vincolo insormontabile) qui viene espresso un messaggio del tutto fuorviante ed ingannevole: il M5S non intenderebbe restituire nulla, il che abbinato al titolo di cui sopra si traduce con il vecchio refrain «sono tutti uguali, non mollano niente».

Peccato che, ancora una volta, non sia vero, visto che il M5S non ha mai detto di voler restituire alla Regione ma alla cittadinanza ed è esattamente quello che ha fatto.

Per limitarsi al sottoscritto, il M5S ha fino ora restituito quasi 50 mila euro (33 mila per taglio netto dell’indennità e 15 mila con la rinuncia per intero all’indennità aggiuntiva da questore), soldi che cresceranno da qui a fine legislatura.

Ciò è avvenuto ed avviene tramite appositi eventi noti come Restitution Day ai quali può presentare domanda qualsiasi associazione.

Sarà un caso ma fino ad oggi L’Adige non aveva speso una riga per segnalarli e anche nell’articolo in questione si mantiene sul vago, equiparando di fatto una scelta trasparente definita da un bando pubblico a liberalità «graziosamente concesse» (e pertanto ritirabili in qualsiasi momento e senza preavviso) o, peggio, al versamento di una parte delle indennità al partito.

A tal proposito non possiamo che ribadire la profonda differenza che separa chi come noi restituisce cifre precise, assegnate alla luce del sole tramite un processo democratico i cui resoconti sono poi riportati pubblicamente su internet per permettere a tutti di averne contezza, da coloro i quali affermano di fare questo o quel versamento sulla base delle proprie preferenze ma mancano poi di dimostrarlo.

L’impressione è che si cerchi di fare di tutta l’erba un fascio per puntellare il sistema, ma non funzionerà, perché è sempre difficile nascondere i fatti e questi dicono che il M5S fa esattamente quello che promette.

Si badi bene, non c’è in noi una pretesa di superiorità morale, c’è però il desiderio di vedere rispettati i nostri sforzi e il fastidio verso operazioni che ci sembrano mirate ad occultare la verità in ossequio a logiche di parte.

Per rispetto verso noi stessi e verso i cittadini che ci sostengono non possiamo dunque tacere quando un organo di stampa, che della ricerca della verità dovrebbe fare la propria stella polare, scrive le cose che ha scritto oggi l’Adige e chiediamo con forza che i cittadini vengano informati correttamente su come stiano davvero le cose.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle