Rovereto: gli eventi ludici e culturali siano lasciati alle associazioni o all’imprenditoria privata

Dai giornali di ieri (venerdì 1 maggio) apprendiamo che il sindaco uscente Andrea Miorandi presenterà oggi (conferenza stampa c/o Smart Lab ad ore 14,30) «We Are Next Festival», il nuovo evento musicale che approderà a Rovereto il prossimo settembre. Un evento realizzato dal Comune assieme all’etichetta discografica Warner Bros Music, che vedrà la partecipazione di alcuni big della musica (Franz Ferdinand e Subsonica su tutti) e che, stando a quanto pronosticato sulle pagine dei giornali, dovrebbe portare in città dalle 15 alle 25 mila presenze: «Un esercito di giovani provenienti da tutta Italia e in gran parte da Paesi esteri, tanto che si starebbero predisponendo dei voli charter con base a Verona per trasportare i partecipanti che per tre giorni colonizzeranno Rovereto» si legge in particolare su una testata. Evento che costerà al Comune almeno 100.000 euro (visto che ad oggi non si sa ancora esattamente quanto dovremo sborsare alla compagnia americana per la manifestazione).
A nessuno sfugge che – a una settimana dal voto – la conferenza stampa allo Smart Lab non sia altro che una pura e semplice mossa propagandistica, di bassa lega e oltretutto non propriamente lecita. Essendo Miorandi, così come altre persone che interverranno (Luisa Filippi e Cristian Longo), in piena campagna elettorale non potrebbero presenziare a una conferenza stampa organizzata dal Comune di Rovereto o per attività inerenti lo stesso.Ma per una volta vorremmo provare a sorvolare sulla grossolana spacconata di Miorandi, perché questa iniziativa ci dà l’occasione di intavolare un altro tipo di discorso, ovvero: che senso hanno queste iniziative? Si tratta di eventi grandi e di altrettanto grande richiamo, ma anche di grande spesa e sforzo organizzativo e promozionale, che costringono la macchina amministrativa e la città a uno sforzo abnorme per iniziative della durata di soli tre giorni. Nel caso della StrongMan Run anche meno. Iniziative encomiabili, di sicuro interesse e richiamo, ma il punto è un altro. Sono iniziative che falliscono proprio negli obiettivi di fondo: da un lato attirare a Rovereto e in Vallagarina presenze turistiche costanti e durevoli, dall’altro offrire spazi di aggregazione e divertimento attraverso la musica e la socializzazione.Un evento di questo tipo, talmente decontestualizzato da poter essere riprodotto pedissequamente in qualsiasi altro luogo della Penisola, potrà anche avere un ritorno di presenze nell’immediato – il binomio musica e birra esercita sempre una grande attrazione –, ma all’indomani di questa estemporanea occasione non vi sarà alcuna ricaduta, alcun cambiamento per la città di Rovereto. Per i suoi giovani, per il suo commercio e il suo turismo.L’evento «We Are Next» in effetti ci fa toccare con mano quanto sia forte in Italia un paradosso: da un lato sono drammaticamente diminuiti i finanziamenti a musei, teatri, concerti, iniziative culturali; dall’altro si è assistito a una proliferazione di grande eventi (musicali, sportivi, culturali). Alcuni sono diventati delle realtà consolidate, altri invece sono parassitari, in quanto vengono creati appositamente dai politici e usati per ottenere visibilità sul territorio e costano alla collettività roveretana milioni di euro di soldi pubblici. Soldi spesi senza avere alla base un’idea. Sono puri eventi spettacolari ed elettorali, costruiti sul richiamo di grandi nomi, spesso sempre gli stessi che girano da un festival all’altro, con l’obiettivo di attirare quanta più gente possibile. E sul territorio, spente le luci e scesi dal palco, non rimane niente.

Non siamo contrari, si badi bene, a questo o a qualsiasi altro evento o festival musicale. Siamo però convinti che l’imprenditoria comunale in questo senso sia pressoché inutile: i concerti, le occasioni di divertimento, le proposte culturali dovrebbero essere lasciati alle associazioni, o all’imprenditoria privata. Il Comune sarebbe sempre libero di sostenerle e favorirle con partecipazioni e agevolazioni di vario tipo. Il denaro pubblico impiegato per organizzare questi festival – e attenzione che il ritorno economico non è sempre garantito! – potrebbe essere utilizzato in maniera molto più utile e ripartita, con un programma che coinvolga tutte le realtà che a Rovereto si occupano di produrre cultura e socialità e che sia mirato a favorire l’effettivo e duraturo insediamento nel nostro comune di un’offerta culturale e ricca e diversificata, base attrattiva non soltanto per i residenti, ma per tutti i visitatori.

PS. Visto che siamo sicuri che la giunta Miorandi non faccia distinzioni tra multinazionali, organizzatori “istituzionali” e imprenditori privati, invitiamo tutti coloro che vogliano organizzare un evento a Rovereto a fare specifica domanda di finanziamento. Ci sono in ballo fino a 35.000 euro al giorno!!

Lista M5S Rovereto