Situazione socio-assistenziale ed economica delle famiglie separate o divorziate


E’ ormai all’ordine del giorno la problematica relativa alla situazione di genitori indigenti legata alla sempre più alta percentuale di separazioni o divorzi. Nella nostra Provincia siamo al livello del 50% degli stessi con conseguenze, a volte particolarmente pesanti, sugli ex-coniugi o su uno di essi.
Tutto ciò con riflessi immediati e pericolosi per la serenità e l’equilibrio dei figli che, nonostante la nuova prospettiva prevista dalla normativa che li mette al centro del diritto di tutela, vedono negato o reso difficoltoso troppo spesso la sua legittima aspirazione a mantenere un rapporto stabile ed equilibrato con entrambe i genitori.
La problematica sollevata a livello provinciale ci ha sollecitato ad entrare nel merito specifico comunale a Trento ed in particolare sulle situazioni di particolare disagio.
Dal 2008 la Provincia Autonoma di Trento sopperisce agli obblighi del genitore che non paga, tramite l’anticipazione dell’assegno di mantenimento. Nel periodo 2009-2014 sono 1199 le pratiche pervenute alla PAT, per una cifra complessiva di oltre 3.869.000 euro con una percentuale di riscossione attualmente recuperata del 3,62%, per un importo poco superiore ai 140.000 euro. Delle 1199 domande solo 12 sono presentate da uomini, significa che il 99% delle richieste sono avanzate dalla madre nei confronti del padre.
Alla luce dei numeri evidenziati è evidente che in merito alla problematica legata al conflitto relazionale tra padre e madre, nella maggior parte delle separazioni, la parte più debole, da un punto di vista giuridico ed economico, sembra essere la figura maschile, salvo evidentemente i casi in cui lo stesso padre cerca in modo improprio di nascondere i suoi averi o di omettere la propria responsaiblità di padre.
Putroppo dobbiamo constatare come sia in aumento il numero di padri ridotti sul lastrico, a dormire in auto o ripari di fortuna fino ai numerosi casi di suicidio, vuoi per la sofferenza dovuta al conflitto relazionale, vuoi per la condizione di povertà indotta che toglie loro dignità e capacità di guardare al futuro.
E’ per tutti questi motivi che abbiamo inoltrato un interrogazione al sindaco ed alla Giunta per avere evidenza di quante siano le richieste di anticipo avanzate nei confronti della Provincia da parte di residenti nel Comune di Trento negli ultimi 5 anni, dei metodi e motivazioni delle scelte legate all’assegnazione della casa coniugale e della distribuzione ai coniugi del pagamento del relativo mutuo.
Ci preme capire se non si possa considerare che le dinamiche generanti la perdita di affetti ed effetti, oltre a dar luogo a marginalizzazione sociale, possano essere annoverate tra le c.d. violenze psicologiche, sociali ed economiche.
Ci domandiamo se attualmente si stia procedendo ad un indagine patrimoniale e a dei riscontri economici per verificare l’effettiva, o meno, situazione di indigenza che mette molti genitori nell’impossibilità di pagare l’assegno di mantenimento, cosa che reputiamo fondamentale per l’eventuale iter di anticipo pubblico dell’assegno e della relativa riscossione.
In ultimo richiediamo se ci sia, ed in caso quale sia, un piano del Comune atto ad accogliere o facilitare l’impegno abitativo considerato che gli stessi, se indigenti al punto di non poter sostenere gli oneri dell’assegno di mantenimento nè dell’affitto tali da compromettere maggiormente una già evidente marginalità sociale, si trovano a far ricadere tale situazione sugli stessi figli.

I consiglieri Comunali M5S Trento
Andrea Maschio

Paolo Negroni
Marco Santini