Società controllate: i tagli farsa

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Il 22 aprile in prima pagina un quotidiano locale titola a caratteri macro “Società pubbliche, altri tagli”, rimandando il lettore a pagina 18 per illuminarlo su presunti interventi di riduzione dei costi in applicazione delle nuove “Direttive alle società controllate dalla Provincia”. Al M5S Trentino sfugge un sorriso durante la lettura di questo articolo che elogia gli intenti della PAT di fare economia. Ci sono due aree, quella delle consulenze e degli incarichi e quella del Centro unico dei servizi, che, davvero, possono incantare solo un lettore ingenuo. Ci prova allora il M5S Trentino a spiegare ai cittadini l’oggettiva e reale entità di questi ipotetici tagli.
In merito alla prima area di intervento, (tagli alle consulenze) il quotidiano scrive che si “dovranno ridurre le spese per consulenze e incarichi di almeno il 65%, rispetto alla media degli esercizi 2008-2009”. Dimentica di dire però che per incarichi che non rientrano nell’attività istituzionale lo stesso limite era previsto già dal 2012 (delibera 2505/2012, allegato D, punto 7) e che le stesse spese erano state ridotte di un ulteriore 20% dalla delibera 2268/2013. In pratica, tornando al 2012, non solo non si prevede nessun taglio ma, anzi, si consente che tali importi possano crescere rispetto al 2013! Se parliamo di incarichi in linea con la mission aziendale poi, le direttive PAT 2014 eliminano del tutto i limiti esistenti (-20% rispetto alla media 2011-2012 con un ulteriore –10% per il 2013) inserendo solo un blando e facilmente aggirabile riferimento a “criteri di sobrietà”, criteri già oggi agevolmente rinvenibili in società che occupano 5 dirigenti su 21 dipendenti. Sempre con riferimento alle direttive 2014, la PAT autorizza la corresponsione ai dipendenti delle società controllate di quanto previsto dai rinnovi contrattuali. Si tratta ovviamente di un riconoscimento dovuto ma che evidenzia e rende palese la macroscopica discriminazione che comporta per i dipendenti della PAT il blocco di qualsiasi aumento (fin dal 2009) mentre l’aumento del costo del personale galoppa senza condizioni all’interno di società in molti casi possedute al 100% dalla stessa Provincia. In merito alle altre aree di intervento, la Provincia promette un consistente risparmio su costi per il personale e per gli acquisti dal Centro unico per i servizi condivisi. Rispetto a tale Centro, istituito a settembre 2013 “la Provincia, anche con il supporto di soggetti specializzati”, il che fa pensare a nuove e ricche consulenze, “provvederà ad effettuare un’analisi di dettaglio delle funzioni che potranno transitare dalle singole società al Centro dei servizi, individuando le modalità e i tempi di tale processo”. Perché, nella nostra Amministrazione, prima si costituiscono gli enti strumentali e solo in seconda istanza ci si chiede a cosa possano servire. La naturale deduzione è che non esistono tagli sostanziali, né nuovi né storici, ma solo, e come sempre, un continuum di mille promesse inevase.

 Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Trentino