Sonni «tranquilli» con l’elisoccorso notturno?

Abito di fronte all’ospedale S.Chiara a Trento, all’ultimo piano, e convivo da molti anni con gli elicotteri che effettuano servizio di soccorso. Una presenza forte, quando arriva e sosta l’elicottero sulla piattaforma devi interrompere la conversazione o la telefonata se non vuoi urlare, devi chiudere le finestre perché vibrazioni e spostamento d’aria sono notevoli. Dal mese di luglio mi è capitato qualche volta di balzare dal letto di soprassalto nel cuore della notte, svegliata da un rombo assordante e forti vibrazioni dei vetri. Il primo pensiero è stato il terremoto ma poi ho realizzato, dal permanere del rumore, che si trattava dell’elicottero Pazienza, ho detto anche ai miei figli, pensate a quanto è importante che di là stiano salvando una vita.

Ma poi, parlando con alcune persone esperte del settore, mi sono sorti alcuni dubbi, che vorrei condividere, rivolgendo qualche domanda all’assessore competente.

Rispetto ai due nuovi elicotteri AGUSTA AW139 acquistati dalla Provincia, mi si dice che li si debba far volare anche di notte per giustificare la spesa di 30 milioni di euro che sono costati. Ho chiesto se gli elicotteri Dauphine precedentemente acquistati potessero svolgere questa attività notturna, e la risposta fornita da tecnici di settore è stata “assolutamente sì”.

Il motivo dell’acquisto di questi due elicotteri, tra l’altro in trattativa privata, resta un punto interrogativo, fra i tanti interrogativi che disturbano sicuramente il sonno degli elettori trentini. Se il motivo dovesse risiedere in una rilevante esigenza di carattere sanitario che preveda un trasporto urgente di pazienti verso l’ospedale di Trento, i nostri sonni sarebbero quasi tranquilli, ma dichiarazioni dei dirigenti provinciali confermano che i voli notturni riguardano trasporti sanitari “secondari”.

Mi dicono che i pazienti “secondari” sono pazienti già precedentemente trattati ed in condizioni stabili, i quali, con molta probabilità, potrebbero essere trasportati, come sinora, nelle ore immediatamente successive alla prima luce del giorno e che il  trasporto sanitario “secondario” o interospedaliero è il trasporto di pazienti in continuità di soccorso da una struttura di livello assistenziale inferiore ad una superiore, ad esempio, il trasferimento verso strutture per l’esecuzione di prestazioni diagnostiche.

Questi elitrasporti sono possibili solo con condizioni meteo favorevoli, sia di giorno che di notte, quindi la possibilità di effettuare un volo notturno è maggiormente ridotta. Il volo a vista notturno deve essere effettuato solo ed esclusivamente con condizioni di visibilità ottimale cioè in caso di cielo sereno e senza nubi, il che in Trentino si realizza solo in circa 180 giorni all’anno.

Ma ciò che disturba maggiormente il sonno del contribuente trentino è che il volo notturno produrrà un aumento del costo  di esercizio: mi si dice che normalmente il servizio costa 31.000 euro al giorno ai cittadini, il doppio dei costi che sostiene la provincia di Bolzano a parità di servizio reso, conformazione morfologica del territorio e densità abitativa.

Ogni intervento dell’elisoccorso costa mediamente 5.000 euro, a cui si aggiungono le spese per il personale di volo, il personale sanitario, la manutenzione dei velivoli, le certificazioni necessarie, le assicurazioni, la formazione specialistica del personale, l’elevato consumo e quindi il relativo costo del carburante, il personale del soccorso alpino che è sempre presente sul velivolo anche negli eventi che non richiederebbero questa presenza (trasporti secondari), e molte altre spese accessorie e complementari, quali la costruzione di un hangar nuovo che possa contenere i nuovi gioielli AGUSTA più ingombranti.

La spesa raddoppia nel caso del volo notturno, quindi ci si chiede se il fatto di far volare di notte gli elicotteri possa giustificare un aumento di spesa considerevole, oltre alle considerazioni relative all’acquisto di elicotteri così sofisticati. Mi dicono inoltre che per garantire comunque l’attività del soccorso urgente, con un decimo dei costi, basterebbe semplicemente qualificare maggiormente in medicina d’urgenza il personale del servizio di Guardia Medica e far sì che possa intervenire a bordo delle ambulanze, capillarmente su tutto il territorio 24 ore al giorno e senza limitazioni meteo o di visibilità.

A questo punto vorrei verificare i dubbi, chiedendo all’assessore competente qualche dato: quanti sono i voli notturni effettuati con gli elicotteri Agusta da luglio ad oggi, quanti pazienti trasportati per tipo di codice di urgenza, tipo di intervento ed esito conseguente al trasferimento, qual è il costo del volo diurno e quale del volo notturno. Perché, quando si taglia su servizi di primaria importanza, come ad esempio le case di riposo, si aumentano apparentemente senza fondato motivo i costi di un servizio già eccellente?

Giuliana Grandi

Intervento ripreso da Trentino – TrentinoLibero.it – TrentinoLibero.it (bis) – LaValsugana.it

Giuliana Grandi