Subito una nuova legge elettorale

Gentile direttore, intervengo in merito al dibattito dell’Adige sul ricambio in politica e l’approvazione di un nuovo sistema elettorale, questioni di fondamentale importanza per i cittadini e la partecipazione democratica alla vita istituzionale del Paese. Tutti i partiti, in campagna elettorale, hanno promesso la riforma: «Il primo giorno in Parlamento depositiamo una nuova legge», assicurava Bersani; «Bisogna cambiare subito l’attuale sistema elettorale», sentenziava Berlusconi; «Questa legge è stata battezzata con il nome che merita», tuonava Monti.

Il Porcellum è ancora lì, nonostante le occasioni per la riforma non siano certamente mancate.
Appena due mesi fa sono state discusse in Parlamento le mozioni sulla riforme ed è stato approvato il testo presentato dai capigruppo di maggioranza. Non una sola indicazione è stata data sulla riforma della legge elettorale, l’unica preoccupazione è stata quella di stravolgere la Costituzione ignorando completamente l’urgenza di cancellare il Porcellum. Sottoscrivendo questa mozione, i gemelli siamesi Pd-Pdl hanno confermato di volersi tenere ben stretto l’attuale sistema di voto. La risoluzione del MoVimento 5 Stelle, che invece prevedeva la revisione immediata della legge elettorale, è stata ovviamente respinta.
La Corte di Cassazione ha di recente emesso un’ordinanza per rinviare alla Consulta la decisione sulla costituzionalità della legge elettorale, riconoscendo che il premio di maggioranza e l’esclusione del voto di preferenza sono lesivi dei principi di uguaglianza del voto, di rappresentanza democratica e del diritto alla scelta del corpo elettivo. Una bocciatura su tutti i fronti che la Corte costituzionale potrebbe confermare entro fine anno. Come al solito, la giustizia potrebbe arrivare prima della politica.
Il M5S ha presentato subito in Parlamento una propria proposta, di pronta applicazione, per abrogare di fatto l’attuale sistema elettorale. I partiti di centro, destra e sinistra, invece, lasciano intatto il Porcellum da ben 8 anni proponendo al massimo accordi al ribasso e proposte, se possibile, peggiorative.
La risoluzione che abbiamo presentato prevede una soglia minima per l’attribuzione del premio di maggioranza, stesso sistema di calcolo del premio per Camera e Senato, ripristino del voto di preferenza nel rispetto della parità di genere e uniformità delle condizioni di accesso alla ripartizione dei seggi tra liste e coalizioni. Una proposta chiara, semplice ed efficace per ripristinare i diritti costituzionali degli elettori, garantire stabilità politica ed equilibrio istituzionale. Al fine di non dare alla maggioranza l’alibi per respingere la nostra proposta, abbiamo presentato un’altra mozione per introdurre anche l’incandidabilità dei condannati e il tetto massimo di due mandati in qualsiasi livello di rappresentanza istituzionale. Senza una vera riforma della legge elettorale, il Paese non potrà uscire dalle sabbie mobili in cui è sprofondato a causa di una casta che pensa solo all’autoconservazione. Il MoVimento 5 Stelle, l’unica forza che vuole restituire davvero centralità ai cittadini e ha già favorito il ricambio della classe politica, ora continuerà ad impegnarsi perché il Parlamento approvi una legge elettorale degna di questo nome.
Riccardo Fraccaro
Deputato del M5S eletto in Trentino

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