“Treni Diesel a Trento”: Degasperi sbugiarda gli attacchi sterili pubblicati

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Leggo con estremo stupore l’articolo relativo i treni e al rumore che vede come protagonisti i sigg. Varisco e Cunego e come antagonista il sottoscritto.

Non ritenevo nemmeno ipotizzabile che un giornale potesse offrire una ribalta come quella odierna senza permettere a chi viene chiamato in causa di poter replicare contestualmente, soprattutto se la ribalta viene utilizzata per attacchi personali.

Andando con ordine, è arcinoto che il sottoscritto partecipa da anni a quella che è tutt’altro che una “battaglia personale”. Da un decennio circa aggiungo il mio contributo a quello di molti altri cittadini per cercare di risolvere il problema delle mutate modalità di esercizio della ferrovia con qualche successo (vedi per esempio l’ordine del giorno n. 42/2012 che impegnava il Sindaco ad emanare un’ordinanza per limitare la velocità dei treni merci) e molte delusioni. La questione da “battaglia personale” è divenuta “battaglia politica” dato  che qualcuno dei voti raccolti dal M5s nel 2013 proviene proprio dai cittadini che con me hanno voluto inserire nel programma del M5s l’impegno a “ridurre l’inquinamento acustico e le vibrazioni causate dai treni merci con barriere antirumore, materiale rotabile adeguato e limiti di velocità nei tratti urbani”. A questo obiettivo mi sono subito dedicato. Forse ciò non era noto a chi ha scelto di definire il mio lavoro come “battaglia personale”, evidentemente diversa e meno nobile della “battaglia universale” portata avanti dal duo Varisco Cunego.

Passando alle mie parole relative all’area dell’ex scalo Filzi, ritengo sarebbe stato corretto indicare anche il contesto in cui sono inserite e l’impegno cui intendevo vincolare la Giunta Provinciale. Il riferimento alla zona incriminata nella premessa della proposta di mozione n. 383 non è certo un’iniziativa del M5s. Semplicemente riprende:

1)      la comunicazione del 25 aprile 2010 con cui il dirigente De Col aveva fatto sapere ai cittadini che, in seguito alla vittoria giudiziaria dei residenti di c.so Buonarroti, la Provincia avrebbe predisposto 3 nuovi binari da destinare ai Minuetto proprio lungo via Brennero (allegato 1) di cui ho anche chiesto conto in un paio di interrogazioni;

2)      la Relazione Appa 2015 (fig. 1.3, pag. 9) secondo cui i poligoni che individuano i residenti e che comprendono l’ex Scalo Filzi e le zone limitrofe sono vuoti (“deserti”) ed esterni alla circonferenza che dovrebbe determinare il numero di censiti soggetti ai disagi (allegato 2).

Con questa mozione l’obiettivo che si proponeva il M5s (e che l’estensore dell’articolo ha ritenuto inopportuno far conoscere ai lettori) era di “rispettare le previsioni della sentenza (che inibisce l’accensione dei diesel di fronte agli edifici di corso buonarroti) con riguardo a tutti gli edifici che si affacciano sulla ferrovia” e di “individuare modalità operative per tutti i treni diesel che evitino l’accensione e lo stazionamento prolungato all’aperto sotto le abitazioni”. Questo (e non altro) recita l’impegno per la Giunta Provinciale. E come è noto a chi sa di cosa si parla questo è quello che conta. Mi chiedo se non sia stato riportato perché inutile o perché scomodo.

Il riferimento al fatto che in via Lavisotto “da qualche settimana si svegliano all’alba con gli ex treni di Degasperi” è invece una semplice menzogna. Allego (allegato 3) un articolo di qualche tempo fa (al solerte redattore il compito di individuarne la data, di certo antecedente i fatti di cui si scrive oggi) in cui proprio Emanuela Varisco e Fabio Cunego scrivono che “da un certo tempo si constata e subisce la presenza quotidiana di locomotive a gasolio, all’anagrafe Minuetto, che dalle 4.15 del mattino (proseguendo a tutte le ore della giornata e fin oltre le ore 24) sostano dinnanzi alle abitazioni civili, frontali allo scalo Filzi sfiatando/scaricando (rumorosamente) gasolio, classificato cancerogeno per l’uomo”. Non è detto che tutti si debba avere la stessa opinione, ma consentire che palesi falsità trovino spazio sul giornale senza verifica e contraddittorio dovrebbe far riflettere sullo scopo di un articolo come quello odierno.

Ritengo sarebbe anche stato interessante completare l’articolo con il riferimento agli incontri e ai confronti pubblici avvenuti sul tema nel corso del 2016. Lì si è concordato il da farsi in assoluta trasparenza, senza interessi di parte o di partito. Non ricordo di aver incrociato né il sig. Cunego né la sig.ra Varisco. Chi c’era (evidentemente che ha scritto l’articolo era altrove) invece potrà confermare che per quanto riguarda i treni diesel si è parlato sempre e solo di individuare un luogo fuori dal centro abitato. Si è parlato di scalo Filzi e mai di ex scalo Filzi e infatti al primo fa esclusivo riferimento il documento inviato dall’Assessore Gilmozzi in data 11 maggio 2016 (allegato 4).

Scopro ora che la sig.ra Varisco fosse una simpatizzante del M5S. Che il sig. Cunego invece non avesse particolare simpatia per il M5S è noto. Anche sull’iniziativa del M5S (2013) contro la decisione di realizzare le barriere al nuovo quartiere della Albere dimenticando gli altri quartieri (via Lavisotto inclusa)  il sig. Cunego aveva trovato da ridire.

Mi permetto infine di rilevare che, sarà una svista, ma la fotografia pubblicata oggi con l’indicazione ex Scalo Filzi ritrae in realtà la curva che precede la stazione ferroviaria. L’ex scalo Filzi infatti non è visibile e si colloca infatti leggermente più a nord, tra via Brennero e il campo di atletica. Allego una foto recente per comodità.

Ci sarebbe molto altro da dire e da raccontare sulla vicenda (per esempio con riferimento all’affermazione secondo cui il duo avrebbe cercato “invano” di fare fronte comune) ma immagino che lo scopo del giornale Trentino fosse tutt’altro che la chiarezza. Men che meno sostenere i cittadini in questa battaglia. Altrimenti con una telefonata si sarebbero potute evitare almeno le balle.

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Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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