Vitalizi d’oro: la Procura indaga la politica che non perde «il pelo e il vizio»

Apprendiamo dai giornali locali la notizia delle indagini che la Procura della Repubblica di Bolzano avvierà nei prossimi giorni sulle liquidazioni d’oro e in particolare sulla posizione della Regione che si sarebbe fatta garante, con soldi pubblici, della rendita minima del 4 per cento che i consiglieri si sarebbero assicurati versando le somme percepite nel «Family Fonds» appositamente costituito e gestito da Pensplan. Leggiamo che verrebbero utilizzati soldi pubblici per arricchire conti privati e che le ipotesi di reato, nel momento dell’intervento finanziario della Regione, sarebbero peculato e abuso d’ufficio.
La vicenda che si prospetta è gravissima soprattutto alla luce dello scandalo dei vitalizi d’oro e getterà nuovamente fango sulla nostra Regione e la nostra Autonomia.
A questo punto il Movimento 5 Stelle Trentino chiede che il Presidente Rossi chiarisca o smentisca subito la notizia in aula e non “a mezzo stampa” come consuetudine del Presidente Moltrer perchè ci si avvicina pericolosamente ad un punto di non ritorno nel quale saranno le Procure a far chiarezza invece che il dibattito politico all’interno delle istituzioni.
I cittadini trentini non possono sopportare oltre. E’ tristemente reale assistere alle indagini di una Procura che svela l’ennesima “furbata” ai danni della Regione e, allo stesso tempo, l’essere costretti a leggere le dichiarazioni ipocrite e retoriche dei partiti e dei soliti politici che accusano il M5S e i giornalisti, che parlano di demagogia e populismo, che si addolorano per la gravità dello scandalo di una legge da loro stessi votata, che rilanciano il «vero» cambiamento ma basta che sia fatto non da loro ma dal Presidente Rossi e un consulente con il conflitto d’interessi per non assumersi alcuna responsabilità, che dichiarano di dare battaglia contro chi toccherà il loro dorato «diritto acquisito».
Che il Presidente Rossi e i politici coinvolti facciano chiarezza totale una volta per tutte o si dimettano prima di dare il “colpo di grazia” alla nostra Autonomia sbattuta in prima pagina per gli scandali e non come modello da imitare.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Trentino