Voto antagonista allo Statuto dei Parlamentari di maggioranza del Trentino Alto Adige

Anche la Regione si accoda alla costosa prassi delle Province autonome di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale leggi approvate dal Parlamento  che contengono norme palesemente lesive dello Statuto di autonomia. L’operazione è senz’altro legittima ma altrettanto legittimo è chiedersi quale sia la funzione dei deputati e dei senatori eletti in Trentino Alto Adige. I resoconti dei lavori testimoniano infatti come i rappresentanti dei partiti che governano Regione e province autonome (Pd, Svp, Patt, Upt) votino regolarmente e senza critica i provvedimenti che poi i Consigli regionale e provinciali scelgono di impugnare. Se risulta logico che un Governo presieduto da un premier che ha messo per iscritto la sua intenzione di eliminare le autonomie speciali (Stilnovo, pag. 71) operi naturalmente secondo la propria linea programmatica, più difficile è comprendere il comportamento dei rappresentanti trentini e alto atesini.
Nel caso in discussione oggi, ovvero l’impugnativa del decreto “spendig review”, i voti espressi in sede di conversione (23 giugno 2014) sono i seguenti: Dellai favorevole, Ottobre favorevole, Schullian favorevole, Plangger favorevole, Nicoletti favorevole, Kronbichler favorevole, Fraccaro contrario. Senza voler dimenticare che l’approvazione di un intervento palesemente lesivo dello Statuto (i risparmi per esempio affluirebbero integralmente  Roma) è stato salutato dall’applauso finale proveniente dai banchi del PD. Al Senato anche Fravezzi, Panizza e Zeller si erano espressi a favore tra gli applausi del Gruppo autonomie (!). Il M5s chiede che chi ha votato la legge si assuma le proprie responsabilità spiegando a trentini e altoatesini come mai, a distanza di un mese si rende necessario impugnare l’atto davanti alla Corte costituzionale.

Gruppo consiliare regionale M5s