“Dite al popolo palestinese che stiamo arrivando”.
È il messaggio lanciato da uno degli attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla, la missione internazionale che tenta di raggiungere Gaza via mare per rompere l’assedio. Decine di imbarcazioni con a bordo attivisti, volontari e rappresentanti di diverse organizzazioni per i diritti umani sono salpate dal Mediterraneo con l’obiettivo di portare aiuti e attirare l’attenzione del mondo sulla drammatica situazione nella Striscia di Gaza.
Il governo israeliano ha già deliberato che chiunque sarà trovato a bordo delle imbarcazioni che compongono la FLOTILLA sarà considerato e trattato come “terrorista”. Una dichiarazione gravissima.
Se il governo sionista dovesse colpire anche solo uno dei partecipanti della FLOTILLA verrà immediatamente proclamato lo sciopero generale in tutta Europa e dichiarato il blocco di ogni merce israeliana.
Colpire i sionisti è un nostro dovere politico e morale.
Per questo il presidio continuerà ogni lunedì alle ore 18.00 in piazza D’Arogno.
Finchè la Palestina sarà uno Stato libero.
Anche noi del M5S abbiamo partecipato al presidio organizzato dall’Assemblea di solidarietà alla Resistenza palestinese di Trento.
Un’ ottantina di persone erano presenti: alcune sventolavano la bandiera palestinese, altre la indossavano come uno scialle.
L’atto coraggioso della Global Sumul Flotilla va sostenuto da tutta la parte sana della società civile per denunciare e contrastare l’ignavia e il cinismo dei governi europei. E’ necessario far prevalere la coscienza morale dei popoli.
Un’opposizione portata avanti da più realtà, da tutte e tutti coloro che non hanno voluto restare testimoni passivi di un genocidio e che come gesto concreto hanno deciso di andare a puntare il dito sulle collaborazioni tra Occidente e colonialismo d’insediamento israeliano.
In questi due anni l’ “ignavia” di chi non ha fatto niente ma soprattutto l’aperta complicità di chi ha continuato a fare quello che faceva prima, ha ostacolato chi cercava invece di fare qualcosa.
Le istituzioni europee, italiane e trentine, non sono estranee a questa tragedia. Lo sono nella misura in cui hanno avviato e mantenuto legami con il sistema coloniale israeliano.
In particolare a Trento si parla apertamente di progetti italo-israeliani promossi dal Rettore dell’Università, Flavio Deflorian che riguardano l’AI e la pianificazone strategica di FBK dove operano anche aziende belliche sostenute da fondi Nato. In un progetto è presente IBM Israel che fornisce tecnologie di schedatura funzionale al controllo dei palestinesi e collabora attraverso una sussidiaria con l’esercito israeliano. Dentro l’Ateneo è presente anche Leonardo e altre aziende belliche che finanziano e partecipano ai programmi di dottorato e che sponsorizzano il Festival dell’economia coorganizzato dall’Università di Trento.
Per tutti questi motivi, il Movimento 5 stelle, assieme a tutte le Associazioni e forze politiche che si oppongono al genocidio del popolo palestinese, continuerà a sostenere ogni azione e iniziativa utile a fermare la politica criminale del governo israeliano.
A cura del Comitato di Redazione
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