Vogliamo esprimere un sincero grazie al Gruppo Donne “Ernesta Bittanti Battisti” che ha presentato mercoledì 10 settembre nella sala Giacomoni di Gardolo la figura di Ines Pisoni, partigiana.
Siamo entrati nelle vicende della sua vita avventurosa in una sala gremita, ma silenziosa, in punta di piedi per non perdere il filo del discorso di questa presentazione, attraverso le parole della protagonista lette da Cristina Uber.
Perchè Ines ha scritto un libro che s’intitola “Mi chiamerò Serena” un romanzo autobiografico in cui l’autrice racconta la sua esperienza come partigiana durante la resistenza in Italia. Il libro ripercorre la sua giovinezza, la sua storia di amicizia e di amore con Mario Pasi, medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, impiccato esattamente 80 anni fa dai nazisti, dopo aver subito eroicamente atroci torture. Ines esprime tutto il suo dolore per questo tragico evento che la segnò per sempre.
Racconta inoltre le difficoltà vissute sotto il regime fascista e la lotta contro l’occupante nazista, descrive il coraggio, le paure e le speranze di chi si è impegnato a combattere per la libertà, evidenziando il valore della Resistenza e della solidarietà tra i partigiani. Il titolo simboleggia la volontà di mantenere viva la speranza e l’ umanità anche nei momenti più difficili.
Per contestualizzare le vicende umane di Ines dal punto di vista storico è intervenuto il dr. Lorenzo Gardumi della Fondazione Museo Storico del Trentino che ha dato preziose informazioni su come agivano i partigiani che, essendo privi di apparecchi radio, si passavano le informazioni attraverso le staffette, generalmente donne, che utilizzavano spesso, per spostarsi da un luogo all’altro, le biciclette.
Quindi ha preso la parola il nipote della protagonista, l’architetto Gino Pisoni che ha ricordato molti episodi, soprattutto familiari della zia, anche attraverso le numerose foto proiettate sullo schermo dall’esperto Emanuele Lapiana.
“L’aperitivo con le antenate” così è stato denominato l’evento, si è concluso con un ottimo rinfresco offerto dalle signore del Gruppo che sono capitanate dall’instancabile Loredana Banal.
Non c’è due senza tre: dopo la splendida figura di Ernesta Bittanti Battisti e quella indomita di Ines Pisoni, aspettiamo di conoscere una terza “ donna importante” della nostra Storia, donne che, assieme ai loro uomini, tanto si sono impegnate per regalarci la democrazia e la libertà, valori che dobbiamo preservare e coltivare come l’eredità più preziosa di chi ci ha così degnamente preceduto.
Renata Righi, Trento
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