Daldoss e quel nuovo che sa tanto di vecchio

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«L’assessore Carlo Daldoss nelle ultime settimane è stato molto chiacchierato. Voci insistenti lo danno pronto a passare da “tecnico” di fiducia di Ugo Rossi, a “politico tout court” con tanto di partito personale al seguito. Fra una mezza smentita ed una mezza ammissione lui ieri ci ha tenuto a far sapere che servono “iniziative politiche che combinino cambiamento, competenza e coesione”, perché i cittadini soffrono di “un disagio che oggi non trova adeguate risposte”.

Accidenti! Come dargli torto? Tutto vero, tutto giusto.

Nelle affermazioni di Daldoss c’è però un piccolo problema. Tralasciando quello che si può pensare della sua attività come assessore, che proprio lui parli di “cambiamento” ci pare un tantino stonato.

Daldoss è in politica da una vita. Ha cominciato nel 1985 nella DC e da lì non ha più smesso. Ha fatto il sindaco di Vermiglio per 20 anni. Dal 2005 al 2010 è stato anche presidente del Comprensorio della Val di Sole. È talmente “nuovo” da aver ricoperto 2 mandati in A22 per conto della Regione, oltre all’aver goduto di incarichi come la presidenza dell’Apt della Val di Sole.

Insomma, a prescindere dalle parole e dai richiami al rinnovamento, a giudicare dall’importante curriculum, Daldoss proprio nuovo nuovo non pare esserlo. Anzi, sembra più che altro uno dei tanti politici di lungo corso che tentano di galleggiare spacciandosi oggi per tecnici e domani per “novità”.

Purtroppo a un muro si possono dare anche 5 o 6 mani di pittura, ma se è vecchio, tale resta. Il colore secca presto e le croste finiscono per staccarsi mostrando tutte le magagne.

Daldoss vuole fare il capo partito? Liberissimo. Ma allora almeno sia coerente e si dimetta da un incarico che riveste spacciandosi per tecnico.

C’è poi un’altra questione da discutere quando si parla di Daldoss: accanto ai propri impegni politici l’assessore ha sempre continuato a svolgere anche la propria attività di libero professionista. Cosa che ad esempio quest’anno gli ha permesso di aggiudicarsi l’ambito titolo di “assessore più ricco della Giunta Rossi” sommando ai 138 mila euro l’anno che prende per l’incarico politico anche 80 mila euro derivanti dalla sua professione.

A noi pare francamente inopportuno che un geometra possa proseguire con la propria attività sullo stesso territorio ove ricopre la carica di assessore all’urbanistica. Pensiamo anche che 138 mila euro l’anno bastino e avanzino per vivere bene e che incarichi impegnativi come quello da lui ricoperto in un’entità complessa come la Provincia, non si possano svolgere part time con lo stipendio intero. Di conseguenza procederemo a breve col deposito di un disegno di legge che sancisca in maniera inequivocabile l’incompatibilità fra la carica di assessore provinciale e altre attività professionali. Anche dalla risposta che daranno Daldoss e i suoi alleati i cittadini potranno giudicare il grado di novità che rappresentano».

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

Cons. comunale Andrea Maschio
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle