Il ventriloquo del potere e l’asimmetria del dibattito pubblico

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Riportiamo di seguito un articolo di Alex Marini, ex consigliere provinciale e coordinatore territoriale del M5S, che analizza il dibattito pubblico in relazione al “caso Milano”, soffermandosi sulla figura di Paolo Pombeni e criticando la sua collocazione all’interno di reti di potere economico e politico.

Si evidenzia come alcuni intellettuali, attraverso una “funzione organica restauratrice”, possano legittimare interessi particolari travestendoli da interesse generale, diventando così strumenti di potere.

Un punto chiave è l’asimmetria nell’accesso al dibattito pubblico, dove alcuni opinionisti godono di visibilità sui media, creando un squilibrio democratico. Si parla di un “limite di spazio” che ostacola le voci critiche e riduce il confronto necessario in una democrazia.

L’articolo mette in guardia anche sul tentativo di normalizzare la corruzione, come nel caso di Pombeni, che giustifica pratiche corruttive come parte di una prassi sistemica. Questo porta a riflessioni sulle dinamiche clientelari in contesti locali, come il Trentino, dove la retorica dell’autonomia può nascondere conflitti di interesse e irregolarità.

Infine, viene posto l’accento sulla necessità di garantire pluralismo nel dibattito pubblico e sull’importanza di affrontare e riconoscere i meccanismi di consenso, invitando a dare maggiore spazio a chi critica apertamente le pratiche scorrette. La consapevolezza e la trasparenza sono viste come elementi fondamentali per costruire un’informazione e una politica più sane.


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