Interrogazione scritta: Chiarimenti in merito all’accordo relativo ai lavoratori del Progettone

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Come richiesto si trascrive l’ interrogazione del Consigliere Provinciale.


Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
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Trento, 18 maggio 2016

Egregio Signor

Bruno Dorigatti

Presidente del Consiglio Provinciale

SEDE

Interrogazione a risposta scritta n.

La vicenda del rinnovo del contratto per i lavoratori del cosiddetto Progettone presenta diversi profili di criticità. Si tratta di un comparto del tutto particolare che coinvolge persone che, dal punto di vista salariale risultano già fortemente penalizzate ma che garantiscono comunque un sostegno, oggi indispensabile, ad enti e istituzioni pubbliche. In molti casi sopperiscono alla carenza di dipendenti pubblici svolgendo mansioni analoghe a condizioni economiche molto vantaggiose per l’ente. Se l’accordo di cui si discute da tempo sarà sottoscritto sembra che i lavoratori coinvolti perderanno la XIV mensilità, la prima fascia di indennità chilometrica, l’indennità di presenza e lo scatto di anzianità dopo i 48 mesi, a fronte di un «premio di risultato» e di un buono pasto del valore 5,29 euro.

La Provincia aveva in realtà presentato una piattaforma alternativa che prevedeva una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro (3 ore settimanali) permettendo risparmi tali da consentire l’ingresso nel progetto di ulteriori 85 persone. Tale proposta conservava inalterata la struttura della retribuzione, sia dal punto di vista previdenziale che del TFR e dava applicazione al principio del «lavorare meno lavorare tutti».

Al contrario è evidente che le compensazioni contenute nell’ipotesi di accordo non rappresentano voci fisse e continuative della retribuzione e hanno ricadute sull’imponibile previdenziale non che sull’accantonamento del TFR comportando, di fatto, una riduzione per salari che già oggi arrivano a stento a superare i 1.000 euro mensili a fronte dello stesso numero di ore lavorate. Secondo i calcoli presentati ai lavoratori consentirebbero l’accesso a 5 persone in meno rispetto alla proposta iniziale.

Pare inoltre che nessun mandato ufficiale sia stato conferito alle organizzazioni sindacali dai lavoratori che hanno partecipato alle assemblee. L’ordine del giorno di queste ultime, svolte nel mese di aprile, riportava infatti esclusivamente 2 punti:

«1) Informazioni riguardanti il contratto di lavoro;

2) varie ed eventuali.»

A fronte delle richieste di ulteriore chiarimento con i rappresentanti sindacali ci è stato segnalato che i lavoratori avevano concordato un incontro per il giorno 16 maggio 2016. Da terze fonti gli stessi hanno appreso del coinvolgimento nell’incontro del dott. Giovanacci, dirigente dell’Agenzia del Lavoro. Ritenendo tale presenza inopportuna i lavoratori avrebbero rinunciato al confronto.

Il dott. Giovanacci sembra aver partecipato anche ad un’altra trattativa terminata con conseguenze pesantissime per i lavoratori. Il 18 luglio 2014 infatti il professionista sarebbe intervenuto nell’assemblea dei lavoratori di Marangoni Spa per presentare gli effetti dell’accordo voluto da azienda e CGIL, CISL e UIL, qualificandosi (secondo quanto riportato allo scrivente) quale «consulente della Provincia» e sostituendosi di fatto e per tutta la durata dell’assemblea ai rappresentanti sindacali che sarebbero rimasti sostanzialmente silenti.

L’accordo Marangoni del 18 luglio 2014 presenta analogie con quello che si sta imponendo ai lavoratori del Progettone. Viene cancellata quella che era una sorta di quattordicesima (con effetto retroattivo!), l’accordo viene presentato come un successo (a Rovereto tutti oggi possono valutare la fondatezza di tale convinzione) e come l’unica alternativa possibile, l’accordo vedrebbe il coinvolgimento del dott. Giovanacci, l’accordo viene presentato alle assemblee dei lavoratori solo verbalmente, mancando del tutto documenti scritti, dati e tabelle di confronto, trasformando le assemblee, da momento di discussione in strumento di convincimento con modalità tali che, se la versione segnalata fosse confermata, pongono dei seri dubbi sull’autonomia delle organizzazioni sindacali il cui obiettivo principale, piuttosto che la difesa delle istanze del lavoratori, sembra essere divenuto quello della «concertazione» con la Provincia.

Il 18 novembre 2014 la Giunta provinciale (deliberazione n. 1948), in forza della possibilità di conferire incarichi dirigenziali a persone estranee all’Amministrazione, decide di assumere il dott. Giovanacci attivando l’incarico denominato «sostegno alla concertazione e alla contrattazione decentrata» incardinandolo presso l’Agenzia del Lavoro. L’obiettivo (tra gli altri) è quello di contribuire «all’elaborazione di proposte negoziali volte a superare situazioni di crisi occupazionale e a prevenire la messa in mobilità dei dipendenti …… all’elaborazione di piattaforme negoziali innovative volte a … aumentare la competitività aziendale e le retribuzioni dei lavoratori dipendenti». Il compenso viene fissato in 78mila euro quale retribuzione fondamentale e in massimi 8.500 euro quale retribuzione di risultato.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

  1. come mai la proposta iniziale della Provincia non è stata più considerata,
  2. se la sottoscrizione dell’accordo relativo al Progettone, considerata l’assenza di riferimenti al conferimento del mandato alle organizzazioni sindacali all’interno dell’ordine del giorno delle assemblee, è ritenuta legittima,
  3. se l’ipotizzata modifica del contratto per i lavoratori del Progettone rientri nell’obiettivo di «aumentare la competitività aziendale e le retribuzioni dei lavoratori dipendenti»,
  4. in caso di risposta affermativa quale sia l’aumento medio stimato per i lavoratori del Progettone a seguito della probabile introduzione delle modifiche,
  5. se è intenzione della Provincia sospendere la sottoscrizione dell’accordo per la modifica del contratto dei lavoratori del Progettone in attesa di chiarire la posizione dei lavoratori,
  6. qual è l’importo riconosciuto alle cooperative per ogni lavoratore del Progettone assunto,
  7. se il dott. Giovanacci ha agito all’interno della vicenda Marangoni spa quale «consulente della Provincia» e, in caso di riposta affermativa, quando sia stato conferito l’incarico e quale sia stato il compenso,
  8. se l’assunzione del dott. Giovanacci è legata anche al risultato ottenuto nella vicenda Marangoni spa e quali obiettivi e quali criteri sottostanno alla retribuzione di risultato da corrispondere al dott. Giovanacci,
  9. qual è stato il ruolo del dott. Giovanacci nella predisposizione dell’ipotesi di accordo relativo ai lavoratori del Progettone,
  10. se corrisponde a verità che il dott. Giovanacci avrebbe partecipato all’incontro con i lavoratori del Progettone previsto per il 16 maggio 2016 e, in caso di riposta affermativa, chi ha richiesto la sua presenza e chi ne ha autorizzato la partecipazione,
  11. a quali trattative ha partecipato il dott. Giovanacci dall’assunzione alla data della risposta.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle