La senzasione di insicurezza


«Rieccoci come volevasi dimostrare a discutere di profughi, di immigrati, di clandestini, di aventi diritto all’asilo, di bianchi e di neri. Si sprecano come sempre le valutazioni pro e contro troppo spesso legate ad un mero opportunismo politico.
Fa così specie che si definisca un «fatto positivo» l’operazione appena conclusa con l’arresto di undici persone, cosi come fa specie legare lo spaccio di droga “all’accoglienza facile” degli immigrati. Sarebbe ora di smettere di fare speculazioni e rendersi conto che molti dei problemi che vengono messi in risalto da questi arresti, ci sono da sempre.
Non è dando la colpa agli uni od agli altri che si può pensare di porre un freno al problema reale: quello dell’insicurezza e della paura del cittadino.
Vent’anni fa abitavo in centro storico e lo spaccio avveniva sotto le mie finestre ed i colori degli spacciatori era arcobaleno. Spacciavano anche trentini ed italiani. I clienti erano tutti italiani. Vogliamo porci il problema che se non troviamo una soluzione anche contro il consumatore ci sarà sempre un commercio sommerso che avrà dei vantaggi? O questa argomentazione deve valere solo per la prostituzione?
Certo che è un fatto importante l’arresto avvenuto ed è ancora più importante che ci sia stata la collaborazione di Cinformi che si adopera in modo forte ed impegnato per un integrazione utile ed importante.
Io sono da sempre impegnato nella solidarietà internazionale in particolare in Africa, io che ho chiesto a Cinformi di poter ospitare degli immigrati, io che sono in tutto e per tutto contro ogni forma di razzismo e a favore della multi-etnicità comincio ad essere preoccupato.
L’ondata emigratoria di coloro che scappano dalle guerre e di coloro che scappano da inferni di vita alla guerra paragonabile credo sia solo cominciata. I numeri che transitano in Italia sono ridicoli rispetto a quelli in essere in altri paesi anche europei. Ma ciò che si deve tenere conto è che ciò è solo la punta di un iceberg che sta viaggiando veloce verso di noi.
Sicuramente la prima cosa che dobbiamo fare è quella di cambiare mentalità nei confronti del diverso ma qui mi perderei un un discorso da mille pagine che capisco essere poco pragmatico.
Ma è indubbio che da chi ci governa ci debba essere più sensibilità nei confronti del cittadino che ha paura. Troppo spesso si dice che le telecamere sono sufficienti o che non ci sono soldi per aumentarle. Ebbene si tolgano da qualche altra parte i soldi, magari ai compensi esagerati di politici e dirigenti e si pensi di più alla sicurezza di chi la città la vive in prima persona.
Si dica come erano controllati gli ospiti immigrati che sono stati arrestati. Si entri nel merito e si cominci a far capire che chi sbaglia paga. Concordo con il fatto che sono poche le mele marce fra le persone così come fra gli immigrati, figuratevi se non sono il primo che lo sa e lo vuole far capire a tutti. Ma ci deve essere un intervento immediato e diretto su chi sbaglia. Per capirci ritiro immediato della richiesta di asilo e ed espulsione! Solo questo può dare garanzie alla maggioranza degli immigrati di non essere additati come delinquenti come troppo spesso viene fatto. Spieghiamo alla nostra cittadinanza che chi scappa da situazioni disastrose è per lo più una persona per bene e facciamo capire a chi arriva che qui non si permette di sgarrare. Magari facciamolo anche con gli altri delinquenti bianchi, rossi, neri o gialli cosicché la comunità che stiamo vivendo possa davvero diventare arcobaleno in modo sereno.»

Andrea Maschio
Consigliere M5S Comune di Trento