“Il Movimento 5 Stelle sa tenere la barra dritta”
Con questa dichiarazione forte e convinta, l’europarlamentare del M5S Gaetano Pedullà ha concluso la sua visita in Trentino il 21 luglio 2025, affiancato da Sabrina Pignedoli, ex europarlamentare nella precedente legislatura. I due esponenti del Movimento hanno affrontato un tour di due giorni denso di incontri e iniziative.
Un tour tra ambiente, scuola e attivismo civico*
Domenica pomeriggio hanno partecipato alla manifestazione in difesa del Lago d’Idro, mentre lunedì hanno visitato la Val Rendena, incontrando i tecnici del Parco Adamello Brenta, un comitato di maestre della scuola dell’infanzia e il Centro di recupero della fauna alpina del Casteller, che da oggi ospita un unico orso.
Dialogo con gli attivisti: salute, pace, salario minimo
Il giro si è concluso con un incontro informale al Bar Baracca, dove una quindicina di attivisti hanno dialogato con Pedullà e Pignedoli su questioni locali, nazionali ed europee. Tra i temi trattati:
- La contrarietà del M5S al riarmo e alla spesa militare che sottrae risorse a sanità, ambiente e servizi pubblici;
- La battaglia per il salario minimo;
- La difesa del Green Deal europeo, sotto attacco da parte dei governi conservatori;
- La denuncia del progetto “Salva Milano”, che maschera un colossale condono edilizio con la complicità della maggioranza di governo e del PD. In questo contesto, il Movimento ha chiesto le dimissioni del sindaco Sala per il fallimento delle politiche urbanistiche milanesi.
Il silenzio dei media e la voce degli elettori
Pedullà ha anche criticato il trattamento riservato dai media al M5S, accusandoli di voler oscurare la voce di oltre 4,3 milioni di elettori. Emblematico, secondo lui, il silenzio stampa sull’incontro pubblico “Non c’è pace senza disarmo”, tenutosi a Trento il 1° maggio scorso con la partecipazione di Paolo Ferrero, Alex Marini, Giulia Bortolotti e lo stesso Pedullà.
In quell’occasione si era parlato della corsa al riarmo dell’Unione Europea, del desiderio di pace dei cittadini europei, e della mancanza di copertura mediatica per la grande manifestazione del 5 aprile a Roma.
PNRR, Draghi e il futuro del Movimento
Non è mancata una riflessione critica sulla gestione del PNRR: secondo Pedullà, i 209 miliardi ottenuti dal governo Conte sono stati sottratti alla sua gestione con la caduta “strategica” del governo, per poi essere in gran parte inutilizzati dall’esecutivo Draghi.
Sul piano elettorale, nonostante i risultati deludenti, il M5S ritiene di trovarsi in una fase di recupero: “I nodi stanno venendo al pettine – ha detto Pedullà – perché le bugie elettorali del governo non reggono più. La nostra coerenza, la nostra radicalità, ci stanno premiando nei sondaggi. Siamo dalla parte giusta della storia.”
Questione territoriale e campagna contro il bypass di Trento
Il confronto si è poi spostato su temi organizzativi interni. È stato evidenziato il problema della scarsa attenzione ai territori da parte dei parlamentari, che continuano a restituire parte dello stipendio ma non supportano concretamente le attività locali, spesso sostenute a proprie spese dagli attivisti.
Pedullà si è detto pienamente consapevole di queste criticità e, con la collaborazione di Sabrina Pignedoli, ha promesso un maggiore impegno per dare visibilità al lavoro del Movimento e per sostenere la battaglia contro il bypass ferroviario di Trento, definito “inutile, dannoso e costosissimo”.
Un arrivederci pieno di entusiasmo
L’incontro si è concluso in un clima positivo, con brindisi, abbracci e la promessa di ritrovarsi presto per continuare a costruire un’alternativa politica concreta, coerente e al fianco dei cittadini.
A cura del Comitato di redazione
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