Il 4 novembre NON è la nostra festa!
Disertiamo la guerra, combattiamo l’economia di guerra.
Perché siamo qui:
– Contro la guerra, il riarmo e il genocidio
– Per la smilitarizzazione della società
– Per la libertà di dissenso
– A sostegno della resistenza del popolo palestinese e per la libertà di Anan Yaeesh e di tutti i combattenti palestinesi
La partecipazione di ieri:
In tanti si sono riuniti in piazza Pasi, organizzati da varie sigle sindacali e associazioni. Anche il Gruppo Territoriale di Trento del Movimento 5 Stelle era presente.
I cartelli e i messaggi:
– “NO all’educazione militare nelle scuole”
– “NO alla terza guerra mondiale”
– “NO al sacrificio patriottico dei nostri figli”
– “La pace si prepara con la pace e con la disobbedienza civile attiva”
– “Ieri obiettore, oggi disertore, né patrie né padroni”
– “La resistenza non si processa”
– “Free Palestine”, “Free Anan Yaeesh”
– “Pace, Terra, Dignità, Indipendenza per il popolo palestinese”
Bandierine di pace, Palestina e non violenza sventolano tra la folla.
Interventi e temi principali:
Diversi relatori hanno parlato, ricordando che il conflitto arabo-israeliano non è nato il 7 ottobre 2023, ma ha radici più profonde.Hanno evidenziato:
– Le collaborazioni tra l’Università di Trento e atenei israeliani, spesso finalizzate a progetti di ricerca legati ad azioni militari, anche contro civili
– Come i media distorcono la narrazione dei fatti a favore di Israele
– La preoccupante trasformazione del Ministero dell’Istruzione in un “Ministero dell’Istruzione Militare”, che promuove politiche di militarizzazione nelle scuole
Casi concreti:
– Un video mostrava agenti della polizia penitenziaria in un corso di addestramento all’uso delle armi
– È stato annullato un evento “La scuola non si arruola”, che promuoveva l’educazione alla pace e il rifiuto delle armi
– Si sta diffondendo sempre di più l’ingresso delle forze armate nelle scuole, con attività come:
– Ricorrenze storiche e percorsi sulla sicurezza, il cyberbullismo, la salute, l’educazione stradale
– Attività di ginnastica militare e corsi di aggiornamento per insegnanti
– Orientamenti in scuole superiori e università, spesso in luoghi come caserme, aeroporti militari e basi NATO
– Spazi e simboli dell’infanzia vengono “contaminati” con bandiere, zaini militari, marce e inni patriottici
Il rischio:
La corsa agli armamenti e la militarizzazione diffusa mettono a rischio la libertà di tutti. È importante vigilare e mobilitarci per contrastare questa deriva autoritaria e bellicista, sia in Italia che in Europa.
In conclusione:
Dobbiamo essere pronti a resistere e a reagire, unendoci per difendere la pace e i valori di libertà e solidarietà.
A cura del Comitato di Redazione
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