Nel nostro paese i media assicurano il pluralismo e una narrazione obiettiva dei fatti?

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Marini, nel rispondere al direttore de Il T Quotidiano, fa riferimento alla scarsa considerazione dei giornali locali riservata al contributo del Movimento 5 Stelle riguardo alla modifica dello Statuto di autonomia.

Qui di seguito un documento di fact-checking che analizza il lavoro del M5S sulla riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Marini evidenzia come il Movimento 5 Stelle abbia svolto un lavoro parlamentare approfondito e propositivo (su trasparenza e referendum obbligatorio) in opposizione a una riforma ritenuta “verticistica”. Il documento accusa i quotidiani locali di aver completamente omesso questo contributo dimostrando, tramite un’analisi della cronaca, una grave mancanza di pluralismo e una narrazione distorta a favore del potere costituito.

Il 7 ottobre 2025, la Camera dei Deputati ha approvato in prima deliberazione il disegno di legge costituzionale (AC 2473-A) recante le modifiche allo Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol. Mentre la maggioranza ha celebrato un “risultato storico”, il Movimento 5 Stelle ha condotto un lavoro in Aula di merito e di sostanza, l’unico vero tentativo di rendere la riforma costituzionale un’occasione di maggiore democrazia e trasparenza per i cittadini.

Il M5S in Parlamento: azione propositiva e voto di Astensione

Dall’analisi dei resoconti parlamentari, emerge che il M5S (insieme al PD, seppur con un minor numero di proposte) è stato l’unica forza di opposizione ad aver svolto un lavoro approfondito. La posizione finale di astensione del M5S, annunciata dal deputato Alfonso Colucci (qui il comunicato stampa), non è stata un atto di mera protesta, ma la denuncia documentata di un provvedimento “verticistico” che declina l’autonomia come una semplice devoluzione di poteri, ignorando la partecipazione effettiva dei cittadini.

Gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dai deputati M5S (tra cui Colucci, Auriemma, Baldino, Penza, L’Abbate e Alifano) si sono concentrati su temi fondamentali, tutti respinti in blocco e senza motivazione nel merito dal relatore Urzì (“per praticità”) e dal Ministro Calderoli:

  • Democrazia e partecipazione: richiesta di introdurre il referendum obbligatorio per le modifiche alle leggi provinciali sulla forma di governo e la legge elettorale.
  • Trasparenza e controlli: proposta di democratizzare le commissioni paritetiche dei 12 e dei 6 (organi cruciali per l’autonomia) introducendo principi di programmazione, trasparenza e rappresentanza delle minoranze politiche.
  • Garanzie per le minoranze: richiesta di garantire la composizione pluralista dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e le prerogative delle minoranze politiche.
  • Ambiente e rifiuti: L’opposizione al “federalismo delle deroghe” , chiedendo la soppressione della competenza esclusiva in materia di “ambiente ed ecosistema,” “gestione dei rifiuti” e “fauna selvatica” (lupi e orsi), e richiedendo un’analisi d’impatto (AIR) sul trasferimento di tali competenze.

La controversia con Il T: il fact-checking

Questo intenso lavoro parlamentare è stato completamente ignorato dalla cronaca de Il T dell’8 ottobre 2025. Una omissione grave che ha portato l’ex Consigliere M5S Alex Marini a scrivere una lettera di critica, nella quale denunciava la “censura radicale” del contributo del Movimento.

Il Direttore de Il T, Simone Casalini, ha pubblicato e risposto tempestivamente all’intervento dell’ex consigliere Marini, definendo la critica “superficiale” e ribadendo che il giornale ha sempre garantito il pluralismo, concludendo in modo perentorio:

“Lo dimostra anche la nostra cronaca quotidiana, compresa la proposta del M5S sulla manutenzione dello Statuto ampiamente documentata.”

Ma i fatti, documentati dal resoconto parlamentare e dalla cronaca stessa del quotidiano, dicono il contrario.

Il nostro fact-checking sulla cronaca de Il T (8 ottobre 2025):

1) Astensione: l’articolo de Il T a firma di Donatello Baldo riporta genericamente il numero degli astenuti (32), ma omette completamente di citare che il M5S (e AVS) si sono astenuti e, soprattutto, non riporta le ragioni politiche e costituzionali che hanno portato a tale astensione.

2) Emendamenti e ordini del giorno M5S: l’articolo si concentra solo sulla soddisfazione piena della maggioranza (Calderoli, Urzì, Fugatti, Cattoi) e sulla posizione parzialmente soddisfatta del PD (Ferrari, voto favorevole ma condizionato). Non vi è nessun riferimento al pacchetto di emendamenti M5S su trasparenza, referendum, garanzie per le minoranze o ambiente, né agli ordini del giorno.

La proposta M5S non è stata “ampiamente documentata”. È stata censurata.

Il T è stato fondato per fare da contraltare al monopolio dell’informazione del gruppo Athesia. Un obiettivo lodevole. Tuttavia, questo ruolo non può conferire infallibilità. Talvolta, le omissioni pesano più degli errori. In un dibattito centrale per la nostra Regione come la riforma dello Statuto di autonomia, ignorare il lavoro propositivo di una forza di opposizione su temi quali democrazia, trasparenza e partecipazione non è un semplice “sintomo di superficialità” come lamenta il direttore Casalini, ma un grave deficit di pluralismo che si traduce in una narrazione parziale e distorta della politica.

Il M5S continuerà a lavorare per una vera autonomia, deliberativa e partecipativa, anche se il suo contributo viene reso “invisibile”.

 

Si rimanda a questo link per la dichiarazione di voto alla Camera dei deputati da parte di Alfonso Colucci.

Di seguito l’editoriale di Simone Casalini che ha acceso il dibattito 

 


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