Comune Unico Alto Garda sempre più realtà


Alla luce dei recenti articoli e dichiarazioni di alcuni Sindaci dei comuni del BassoSarca, la proposta di creare finalmente un Comune Unico rappresentativo dell’intero Basso Sarca non è poi così distante dal diventare realtà concreta.

I fatti oggettivi sono molti, dal Sindaco di Drena che fin dall’insospettabile 2014 apre ad Arco e ancora oggi non rinnega l’ipotesi, così come tutta la sua minoranza consigliare.

La mozione presentata dai consiglieri di Arco del Movimento 5 Stelle e votata all’unanimità dal consiglio comunale il 18.09.2017 in tal senso.

Il risultato del referendum di fusione di Dro e Drena del 22.05.2016 che ha visto bocciato il quesito dall’astensionismo, ovvero dalla non partecipazione dei Cittadini. Chiaro messaggio della reale mancanza di volontà di unificare i due Comuni. Diverso è stato il pensiero quando i consiglieri di Dro del Movimento 5 Stelle chiedevano la sottoscrizione per un Comune allargato su Arco.

Siamo dunque in presenza di una forte rappresentativa politica locale che guarda al futuro in maniera programmatica, concreta e lungimirante. Tant’è che da mesi alcuni consiglieri di minoranza si sono mossi per avviare il processo e il dialogo con i vari sindaci.

La fusione dei Comuni, se gestita in maniera intelligente e pratica, diventa un punto di forza per tutta la Comunità. Pensate all’unione dei soli comuni di Arco, Drena e Dro che porterebbe ad un Comune unico di circa 23.000 abitanti. Questo comporta inevitabilmente una forza economica e a livello politico locale e provinciale (si pensi solamente alle 12.000 firme raccolte per il Punto Nascite di Arco rimaste inascoltate…. Un comune unico avrebbe la forza per ottenere il suo ospedale e tutti quei servizi medico/sanitari che dovrebbero essere garantiti a prescindere),  risparmio dei costi di gestione, l’ottimizzazione dei servizi già presenti, avremmo direttive univoche in vari settori – si pensi alle disposizioni in materia di raccolta rifiuti o nel campo della polizia locale – Quindi basta confusione e ritardi, più coordinazione invece. Se poi tutti e 6 i comuni si unissero, com’è auspicabile e sciocco non farlo, avremmo un totale di 50.000 abitanti, vuol dire diventare il secondo comune in Trentino ed il primo per PIL .

Non è nemmeno vero che l’unione dei comuni comporterebbe una perdita di autonomia o dignità, semmai l’esatto contrario, perché sempre con il buon senso e intelligenza, senza scopi personalistici e di poltrona, tutte le realtà toponime verrebbero rispettate, così come le peculiarità territoriali e comunali.

I tempi sono dunque maturi. Le esperienze di precedenti fusioni possono solo insegnarci cosa evitare e dove migliorare.

Chi non vorrà approfittare di questa occasione, libero di rimanere al palo, o di unirsi in un secondo tempo. Ad ognuno la propria scelta, purchè condivisa con la cittadinanza.

Questo pensiamo, sia in definitiva il senso di quanto il sindaco Betta ha recentemente riaffermato.

Ora due sono le strade percorribili:

–  Proposta di referendum da parte dei consigli comunali;

–  Proposta di referendum a cura di un Comitato di Cittadini.

Avremo così univocamente il reale sentire della Gente che deciderà di un argomento così delicato, e importante per il futuro economico e territoriale. Sempre più assistiamo all’interesse diretto dei Cittadini per la salvaguardia del nostro territorio o per salvare la sanità pubblica, per citare due questioni che stanno molto a cuore ai residenti del Basso Sarca. Quale migliore occasione di partecipazione attiva dei Cittadini, così come deve essere la vera politica.

I consiglieri comunali dei comuni dell’Alto Garda:

Colò Lorenza, Matteotti Andrea, 
Lucin Cinzia, Matteotti Roberto, Tavernini Alvaro,
Ottobre Mauro, Perugini Johnny, Ravagni Andrea, Rullo Giovanni, Todeschi Bruna, Tonelli Eraldo