Settimana dal 3 all’8 settembre

Amiche e amici a 5 stelle,

anche se questa settimana non erano previsti lavori d’Aula, tranne l’ultimo giorno, sono stato comunque al lavoro già da lunedì per preparare i miei interventi e atti parlamentari, nonché per studiare i temi di cui dovremo occuparci prossimamente. L’economia continua a colare a picco, la disoccupazione è in costante aumento, la produzione ristagna e i prezzi dei beni primari schizzano alle stelle: è il quadro di un Paese sull’orlo del disastro e il modo in cui gestire la crisi sociale, dai potenziali risvolti allarmanti, comincia ad assumere carattere prioritario.

Noi crediamo che i rapporti tra cittadini e istituzioni debbano essere improntati ad una maggiore democrazia e trasparenza. La vecchia politica invece ragiona all’esatto opposto e cercherà in tutti i modi di costruire artificialmente il consenso che non ha più, per decidere in modo sempre più autoritario contro l’interesse dei cittadini.

Vi faccio un esempio: come MoVimento 5 Stelle siamo contrari all’intervento militare in Siria (qui il mio appello). La Costituzione stabilisce che l’Italia ripudia la guerra e il Parlamento non si è mai espresso sulla crisi siriana. Eppure, il Governo ha inviato in quella zona due navi da guerra come se niente fosse. Figuriamoci cosa succede se riescono a realizzare il loro progetto piduista per stravolgere ancora di più gli equilibri istituzionali. Le prossime sfide, quindi, le giocheremo nel campo delle regole democratiche: legge elettorale, conflitto di interessi e riforme costituzionali.

Faremo perno su questi pilastri per tutelare la rappresentanza dei cittadini ed impedire che i partiti dell’inciucio possano trascinare il Paese in una deriva antidemocratica. Altro che cercare alleanze con loro! Lotteremo perché le istituzioni non diventino il bunker della casta, ma un palazzo di vetro dove ci si occupa di dar risposte alle istanze dei cittadini: reddito di cittadinanza, sostegno alle pmi, ripristino dei fondi a sanità e scuola, riforma fiscale, tagli radicali a costi e sprechi della politica, legge anticorruzione etc.

Per fare tutto questo, naturalmente, i cittadini devono essere rappresentati. La democrazia deve essere effettiva. La legge elettorale deve consentire di esprimere la volontà popolare, chi viene eletto non può usare le istituzioni per i suoi comodi. Soprattutto, non si possono stracciare i principi fondamentali sui quali si basa la nostra democrazia per occupare abusivamente le istituzioni. Per questo, martedì e mercoledì mi sono occupato della riforma del Porcellum e della nostra proposta sul conflitto di interessi, anche con riunioni insieme ai colleghi. Invece giovedì, dopo l’Ufficio di Presidenza, mi sono concentrato sul provvedimento di riforma costituzionale che il Pd-l vuole realizzare insieme al pregiudicato Berlusconi. Abbiamo ottenuto un importante risultato riuscendo a far rimandare la discussione, prevista in piena estate.

Venerdì è iniziato l’esame del provvedimento e abbiamo deciso di mettere in campo una protesta eclatante: l’occupazione del tetto di Montecitorio. Una protesta mai fatta nella storia, che ha risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica e mi rende ancora più orgoglioso di far parte di questo gruppo. In qualità di relatore di minoranza, mi sono battuto in Aula contro l’attacco alla nostra Costituzione. Ho svolto diversi interventi, sugli obiettivi della riforma, sugli emendamenti che ho presentato e sull’identikit dei partiti che vogliono manomettere la Costituzione. In Aula ho difeso la protesta del MoVimento 5 Stelle, che ha occupato il tetto della Camera esattamente come gli operai fanno con le fabbriche e ho affrontato anche la presidente Laura Boldrini per ribadire che siamo pronti a tutti pur di salvare la nostra Costituzione e il futuro del Paese.

Ragazzi, la battaglia continua: fino a riveder le stelle!

Riccardo