Un #disboscamento scellerato

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L’ambiente per il Trentino rappresenta la risorsa principale su cui fondare lo sviluppo del territorio e della comunità. A parole se ne è reso conto anche il Presidente Rossi tanto da ricordarci che tale risorsa va difesa “da qualsiasi aggressione … semplicemente lontana dall’attitudine delle genti di montagna al rispetto dei fragili equilibri di questo ecosistema”.

Proprio in applicazione di questo principio (che dovrebbe appartenere anche a tutto il Centrosinistra autonomista) il M5s manifesta la netta e decisa contrarietà agli interventi invasivi previsti nel territorio del Parco Naturale Adamello Brenta e inseriti nel Piano Territoriale di Comunità approvato di recente dalla Comunità delle Giudicarie.

Solo per citare le criticità più evidenti ci sfugge come il progetto di Montagnoli sia compatibile con le  Norme di attuazione del Piano del Parco che sanciscono il divieto di realizzazione di bacini di accumulo idrico a cielo aperto ai fini dell’innevamento artificiale.

E’ difficile comprendere come tale intervento, che prevede un bacino impermeabilizzato con una capacità di 200 milioni di litri d’acqua da destinare all’innevamento artificiale, sostenuto da un muraglione a valle di 12 metri di altezza per 200 di lunghezza, sia conciliabile con la tutela dei “fragili equilibri” sopra citati.

Ancora, l’ampliamento verso nord-ovest in zona Serodoli dell’area sciabile con interessamento del lago di Nambino e con la costruzione di nuovi impianti si pone in netto contrasto con la strategia di sviluppo e crescita armonica dei territori sostenuta dal M5s.

Distruggere una zona classificata come Riserva Integrale, oltre a provocare danni ambientali irreversibili, allontana quel segmento di clientela che da tempo conosce e sceglie la zona proprio perché luogo non contaminato da strutture antropiche.

Si tenga conto in aggiunta che la conformazione morfologica frastagliata dell’area di Serodoli comporterebbe imponenti interventi di sbancamento per permettere la realizzazione delle piste.

E’ di tutta evidenza la ricaduta disastrosa che un intervento di questo genere comporterebbe sul patrimonio del Parco Naturale Adamello Brenta con conseguenze pesanti su sci-alpinisti, trekker ed escursionisti alla ricerca di ambienti tranquilli, portatori di un turismo ricco e sostenibile.

Riteniamo che i 150 km di piste che oggi costituiscono la ski area Pinzolo Campiglio Folgarida Marilleva siano più che adeguati alle esigenze degli ospiti che, è noto, sciano mediamente 2 ore al giorno e sono ormai alla ricerca di un’offerta diversificata che comprenda il benessere, il relax, il divertimento per i bambini, la conoscenza, la genuinità e le tipicità di un territorio.

Invitiamo quindi le amministrazioni trentine a discostarsi da modelli di sviluppo superati che non sanno andare oltre le classifiche basate sul numero di impianti di risalita o sui chilometri di piste.

Il M5s appoggia le prese di posizione delle Associazioni ambientaliste, della Sat e  dell’Osservatorio spontaneo per il rispetto dell’ambiente in Provincia di Trento.

I portavoce in Consiglio provinciale porranno in essere tutte le iniziative, istituzionali e non, incluso il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle decisioni, volte a bloccare i progetti di aggressione al territorio giudicariese e, più in generale, all’intero territorio trentino.

Manuela Bottamedi

Filippo Degasperi

Alessio Hueller