Euro, un referendum per il futuro dell’Italia

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Dopo anni di crisi profonda, la nostra adesione all’euro va portata al centro del dibattito pubblico. E’ infatti necessario ripensare la permanenza dell’Italia in un sistema monetario che accomuna economie molto diverse tra loro, facendo uscire un tema tanto decisivo dalle sale dei convegni per allargare la platea di partecipanti all’intero Paese. Obbiettivo che un referendum garantirebbe e che un’eventuale svolta tanto netta impone.

Gli interessi sul gigantesco debito che grava sulle finanze dello Stato e quindi su tutti i cittadini in termini di imposizione fiscale insostenibile, attacchi al welfare e riduzione degli investimenti pubblici, stanno trascinando l’Italia verso una crisi sistemica di cui non si vede la fine. Uscire dall’euro potrebbe significare innanzitutto riportare sotto controllo il peso degli interessi sul debito, una colossale zavorra che solo nel 2015 si aggirerà sui 100 miliardi di euro. Discutiamone e cerchiamo soluzioni, perché l’Europa fondata sugli egoismi ha i piedi di argilla.

Il M5S ha promosso una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, denominata “Indizione di un referendum di indirizzo sull’adozione di una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’euro”. Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50mila firme in sei mesi (è partita il 13 dicembre 2014) e tutti i cittadini che lo desiderano potranno recarsi presso i comun di Arco, Calceranica, Lavis, Levico Terme, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Pergine, Riva del Garda, Rovereto, San Michele all’Adige, Storo, Tuenno e Trento, per sottoscrivere l’apposito modulo.

Ogni firma è importante!

Per tutti i dettagli www.fuoridalleuro.com