I punti del programma provinciale 2013

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Costi della politica: riduzione del 50% dell’indennità consiliare (risparmio 5mila euro mensili per consigliere); rinuncia al trattamento di fine mandato (risparmio 65mila euro per consigliere); rinuncia ai rimborsi elettorali; distribuzione dei risparmi alle piccole imprese trentine in difficoltà.

Sostegno all’economia: cancellazione IRAP; diminuzione IRES e IRPEF tramite appositi finanziamenti (per le imprese) e voucher (per i privati); creazione del reddito di cittadinanza; blocco delle cartelle esattoriali per le PMI in difficoltà; riduzione delle tariffe per energia e gas applicate da Dolomiti Energia alle imprese.

Sanità pubblica e gratuita: potenziamento delle strutture ospedaliere; capillarizzazione delle prestazioni ambulatoriali sul territorio attraverso il potenziamento dei servizi offerti dalle APSP; incremento delle prestazioni mediche pubbliche attraverso la riduzione drastica delle prestazioni private all’interno degli ospedali; assunzione nell’ APSS di tutti i medici di base; monitoraggio realizzazione NOT.

Scuola pubblica e gratuita: stop al taglio dei docenti e delle risorse; azzeramento dei contributi alle scuole private; stabilizzazione dei docenti precari; valutazione degli insegnanti; potenziamento del sostegno agli alunni BES; potenziamento delle funzioni e del ruolo degli Organi Collegiali; pubblicizzazione della formazione professionale.

Organizzazione PAT: dismissione delle società partecipate; assunzioni di tutti i dipendenti e collaboratori delle partecipate per concorso pubblico; eliminazione della figura del dirigente generale; annullamento delle consulenze a chiamata e utilizzo delle professionalità interne dei dipendenti.

Democrazia diretta: introduzione dei referendum propositivo e confermativo provinciale, eliminazione del quorum sui referendum; impegno alla realizzazione della proposta di legge del Comitato Più Democrazia in Trentino.

Autonomia: realizzazione dell’Autonomia Integrale, competenze fiscali e non solo funzioni; difesa dell’Autonomia dai continui attacchi del Governo Letta.

Enti locali: cancellazione delle Comunità di Valle; accorpamento dei comuni e istituzione di consorzi per la gestione dei servizi di interesse locale; riforma dell’ordinamento regionale degli enti locali al fine di introdurre strumenti di democrazia diretta.

Trasporti: diminuzione del traffico privato (obiettivo 60%) con la realizzazione del Trasporto Pubblico Gratuito (Trento prima provincia green d’Italia); blocco del progetto TAV in Trentino e potenziamento della linea ferroviaria storica con incentivi al trasporto merci su rotaia; no alla Valdastico.

Infrastrutture: rete fibra ottica internet gratis per ogni famiglia e azienda; aumento copertura delle WiFi free zone.

Disabilità: messa in regola delle barriere architettoniche; maggior rigore nell’applicazione della Legge 68/1999 sul collocamento obbligatorio dei lavoratori disabili; regolamentazione del transito carrozzine sulle piste ciclabili; sportello unico sulla disabilità anche a domicilio.

Turismo: Ridefinire competenze e ruoli dei soggetti  pubblici e privati attraverso l’istituzione di un’Agenzia provinciale pubblica per la promozione turistica ed il marketing territoriale e utilizzare i fondi risparmiati per una politica di tutela e sviluppo sostenibile del territorio. Alleggerire la pressione burocratica e fiscale sugli operatori del settore, tenendo presenti redditività delle imprese e capacità di innovazione.

Rifiuti: strategia “Rifiuti Zero”, promozione del modello delle “4R” Riduzione, Recupero, Riuso, Riciclo; no ai cementifici inceneritori.

Acqua pubblica: riappropriazione degli acquedotti da parte della pubblica amministrazione e loro gestione come aziende speciali e non come società di diritto privato.

Caccia: ripubblicizzazione della gestione e della sorveglianza dell’attività venatoria; riduzione del numero di giornate di caccia a tre settimanali fisse escludendo la domenica; eliminazione del permesso di transito sulle strade forestali ai cacciatori.

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