La stampa locale non pubblica le voci che si alzano contro il disegno di Legge Renzi-Boschi.

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Comunicato inviato ai quotidiani locali..ma che non trova spazio.. Contro una riforma costituzionale accentratrice, che impone una revisione punitiva delle autonomie locali il MoVimento 5 Stelle di Mori, ha depositato una mozione che chiede al Consiglio comunale di intervenire per sollevare la questione di legittimità costituzionale del disegno di legge Renzi-Boschi, attualmente all’esame del Parlamento. La discussione della mozione “In difesa della Costituzione repubblicana” è prevista per la prossima seduta consigliare (28 e 29 ottobre, 1 novembre).
«Il testo della riforma costituzionale – spiegano i consiglieri M5S Renzo Colpo e Nicola Bertolini – è complesso, ma i punti essenziali sono semplici da riassumere: lo Stato cresce e amplia le proprie competenze legislative a scapito delle autonomie locali, esercitando una schiacciante supremazia, e può intervenire sempre sulla potestà regionale. Ma non è finita: questa riforma centralista non è che la premessa per una svolta accentratrice del potere che apre le porte ad una forma di governo con un assetto fortemente centralizzato e un leader molto forte al quale solo una Camera darà la fiducia. Non a caso, l’Italicum, garantendo sempre una maggioranza assoluta ad un solo partito e al suo segretario, non ha pari nell’intero mondo occidentale».
«Per questo, chiediamo al consiglio comunale di Mori di ritenere politicamente inaccettabili e potenzialmente illegittime le risultanze del combinato disposto della legge 52/2015 e del disegno di legge Costituzionale n. 1429/B e di impegnarsi a contrastarne l’approvazione, nel rispetto dell’art. 54 della Costituzione. Ma non solo: chiediamo anche di mettere in campo iniziative utili a informare i cittadini degli effetti concreti della riforma costituzionale, anche attraverso percorsi di confronto e discussione in vista del probabile referendum confermativo che dovrà essere indetto».
Una mozione che incontra la piena approvazione del deputato M5S Riccardo Fraccaro, che ne auspica l’estensione anche agli altri Comuni dove siedono i consiglieri pentastellati. «Avremo un Senato dell’impunità, una Camera di nominati, un Governo accentratore. Ma più di tutto è a rischio la nostra Autonomia. Di fronte a tanto scempio, il minimo che i comuni trentini possano fare è di dichiararsi contrari a questa riforma».

m5s Mori